Marianne Bernadotte
Marianne Bernadotte | |
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La principessa Marianne nel 2019 | |
Contessa di Wisborg | |
In carica | dal 30 luglio 1961 (63 anni e 149 giorni) |
Nome completo | Gullan Marianne Lindberg |
Altri titoli | Principessa Bernadotte |
Nascita | Helsingborg, Svezia, 15 luglio 1924 |
Dinastia | Bernadotte per matrimonio |
Padre | Helge Lindberg |
Madre | Thyra Dahlmann |
Coniugi | Gabriel Tchang (1947-1957) Sigvard Bernadotte (1961-2002) |
Figli | Prime nozze: Robert Richard Marie |
Religione | Luteranesimo svedese |
Marianne Bernadotte (nata Gullan Marianne Lindberg, in precedenza coniugata Tchang; Helsingborg, 15 luglio 1924) è una filantropa svedese.
È impegnata in modo particolare nel miglioramento dei disturbi visivi dei bambini e nella ricerca sulla dislessia.[1]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Studi e carriera
[modifica | modifica wikitesto]La principessa Marianne è nata a Helsingborg nel 1924, figlia di Helge Lindberg (1898-1978) e di Thyra Dahlmann (1900-1995).[2] Dopo il divorzio dei suoi genitori, avvenuto nel 1934, venne cresciuta da sua madre assieme al fratello minore, Rune.[2][3] All'inizio degli anni '40 seguì una formazione da infermiera dentale e dal 1945 fino al 1948 studiò recitazione alla Dramatens elevskola.[3]
Intraprese la carriera di attrice al Teatro Reale Drammatico e lavorò con i registi Olof Molander, Alf Sjöberg, Ingmar Bergman, Mimi Pollak e Göran Gentele. Nel 1956 ebbe una parte nel film Kulla Gulla e recitò in due commedie televisive nel 1957 e nel 1959.
Lasciato il teatro, si formò alla Nordiska Kompaniet, rilevandone anche un negozio di articoli da regalo. Lavorò come rappresentante svedese di Sotheby's e nel 1970 studiò cucina a Le Cordon Bleu di Parigi. Nel 1983 si laureò all'Università di Stoccolma in storia dell'arte, con un lavoro sull'artista del vetro Edvin Öhrström.
Matrimoni
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1947 sposò Gabriel "Toto" Tchang (1919-1980), figlio dell'ex ambasciatore cinese in Svezia Tchang Tsou Seng. Divorziarono nel 1957.
Il 30 luglio 1961 sposò a Stoccolma il principe Sigvard, che aveva conosciuto alla fine degli anni '50 in occasione di una messa in scena di Sogno di una notte di mezza estate allo Skansenteatern, dove lui lavorò come scenografo e lei interpretò una fata.[4][5]
Filantropia
[modifica | modifica wikitesto]Dagli anni '60 è stata attiva nell'ambito della salute e delle disabilità. Nel 1965 entrò nell'ente senza scopo di lucro Stadsbrudskåren (Corpo femminile urbano) di Stoccolma, volto a sostenere bambini e donne vulnerabili. Uno dei suoi primi impegni fu il lavoro di promozione e finanziamento per la sedia a rotelle elettrica della Permobil, progettata da Per Uddén.[1]
Negli anni '80 si unì a un gruppo di professori per realizzare un progetto che coordinasse la ricerca internazionale sulla dislessia. Nel 1982, in occasione del 75⁰ compleanno del marito, stabilì il Marianne & Sigvard Bernadotte Arts Fund, che il 7 giugno di ogni anno assegna borse di studio a studenti di arte, design, musica e teatro.[6] Nel 1988 l'oftalmologo Gunnar Lennerstrand manifestò il desiderio di inaugurare a Stoccolma un centro per la cura degli occhi dei bambini. Marianne decise di contribuire al progetto raccogliendo fondi attraverso la vendita all'asta di diverse opere d'arte, che nel 1990 portò a un totale di 1 milione di corone svedesi.[7]
Poco tempo prima istituì con il marito la Sigvard & Marianne Bernadotte Research Foundation for Children's Eye Care, che sovvenziona i ricercatori e si occupa dei problemi alla vista dei bambini prematuri. Ha fondato l'International Research Foundation for Children's Eye Care Inc. e il Marianne Bernadotte Scolarship Fund for Prominent Dyslexia Research and Education.[5] Un'altra organizzazione legata alla sua figura è, dal 1997, la Friendship Association of the Prince Sigvard Bernadotte and Princess Marianne Bernadotte Couple, formata da più di 300 membri.[7]
L'Istituto Karolinska, che dal 2013 ospita il Marianne Bernadotte Centrum, le conferì un dottorato onorario in medicina nel 1998.[1] Nel 2002 è rimasta vedova e da allora detiene la conduzione degli enti che gestiva al fianco del marito. L'11 novembre 2005 ricevette il Sigillo d'Ateneo dell'Università di Bologna dal rettore Pier Ugo Calzolari, per i suoi contributi alla ricerca sulla dislessia.[8]
Immagine pubblica
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1962 conobbe Pierre Balmain a Parigi, di cui in seguito indossò i capi anche per fini pubblicitari.
Nel 1985 la Chambre Syndicale de la Haute Couture di Parigi la incluse nell'elenco delle 10 donne meglio vestite del mondo, affiancandola ad altre famose personalità quali Gina Lollobrigida e Ira von Fürstenberg.[5] L'anno seguente scrisse il libro di memorie Scorci e scene.[5]
Il 17 marzo 2017 la principessa ereditaria Vittoria inaugurò la mostra "Chanel, Balmain, Dior — Marianne Bernadotte: un'icona di stile" presso il Millesgården di Stoccolma, in cui sono stati esposti i capi indossati da Marianne specie negli anni '70 e '80.[9]
Patrocini
[modifica | modifica wikitesto]- Presidentessa onoraria della Swedish Dyslexia Foundation;[8]
- Presidentessa onoraria della International Rodin Remediation Academy.[8]
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- (SV) Glimtar och scener, Stoccolma, Norstedts, 1986, ISBN 91-1-863442-7.
Discendenza
[modifica | modifica wikitesto]Marianne Bernadotte e il primo marito Gabriel Tchang ebbero due figli e una figlia:[5]
- Robert Gabriel (1948-2012);
- Richard Antoine (1950-1952), divenne cieco poco prima del decesso, avvenuto per complicazioni vaccinali;
- Marie Gabrielle "Marielle" (1953).
Titoli e trattamento
[modifica | modifica wikitesto]- 30 luglio 1961 - attuale: Principessa Marianne Bernadotte, contessa di Wisborg[4]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze accademiche
[modifica | modifica wikitesto]- Sigillo d'Ateneo dell'Università di Bologna (2005).[8]
Altri riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]- Albert Schweitzer Humanitarian Award.[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e (EN) Marianne Bernadotte, Founder, su bernadottefoundation.org. URL consultato il 2 novembre 2023 (archiviato dall'url originale il 16 novembre 2009).
- ^ a b (EN) Thyra DAHLMAN, su gw.geneanet.org. URL consultato il 2 novembre 2023.
- ^ a b (SV) Marianne Bernadotte -Grevinna eller prinsessa?, su joberg.blogg.se, 21 ottobre 2007. URL consultato il 2 novembre 2023.
- ^ a b (MUL) Grevinnan Marianne Bernadotte, su kungahuset.se. URL consultato il 3 novembre 2023.
- ^ a b c d e (SV) Gullan Marianne Lindberg (Bernadotte), su historiska-personer.nu. URL consultato il 3 novembre 2023.
- ^ (EN) Queen Farah Pahlavi at Bernadotte Arts Awards, su farahpahlavi.org, 7 ottobre 2022. URL consultato il 2 novembre 2023.
- ^ a b (SV) bernadottevännerna, su servicenoden.se. URL consultato il 2 novembre 2023.
- ^ a b c d Sigillo d'Ateneo a Marianne Bernadotte, su archiviostorico.unibo.it, 11 novembre 2005. URL consultato il 2 novembre 2023.
- ^ (SV) Kronprinsessan Victoria inviger modeutställningen "Chanel Balmain Dior", su elle.se, 17 marzo 2017. URL consultato il 2 novembre 2023.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (SV, EN) Carl Otto Werkelid, Tina Magnergård Bjers, Onita Wass e Cay Bond, Style Icon & Philantropist Marianne Bernadotte, Stoccolma, Arvinius + Orfeus, 2017, ISBN 978-91-87543-83-8.
- (SV) Marianne Bernadotte, Glimtar och scener, Stoccolma, Norstedts, 1986, ISBN 91-1-863442-7.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Marianne Bernadotte
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (MUL) Sito ufficiale della famiglia reale svedese, su kungahuset.se.
- (EN) Marianne Lindberg, su IMDb, IMDb.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 50022832 · ISNI (EN) 0000 0004 3959 0984 · LCCN (EN) n96071267 · GND (DE) 118851284 |
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