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Mario Fascetti

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Mario Fascetti
NascitaRoma, 26 dicembre 1896
MorteKrioneri, 18 novembre 1940
Cause della morteMorto in combattimento
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
CorpoRegio corpo truppe coloniali della Cirenaica
Regio corpo truppe coloniali d'Eritrea
Corpo Truppe Volontarie
SpecialitàBersaglieri
Reparto2º Reggimento bersaglieri
Anni di servizio1915-1940
GradoCapitano in servizio permanente effettivo
GuerrePrima guerra mondiale
Guerra d'Etiopia
Guerra di Spagna
Seconda guerra mondiale
CampagneArbegnuoc
Campagna italiana di Grecia
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941)[1]
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Michele Ferrara (Roma, 26 dicembre 1896Krioneri, 18 novembre 1940) è stato un militare italiano, insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.

Nacque a Roma il 26 dicembre 1896, figlio di Marco e Augusta Giannina.[2] Dopo aver effettuato gli studi di scuola media presso l'Istituto tecnico "Leonardo da Vinci" di Roma e poi superiori al Convitto Nazionale di Chieti, nel dicembre 1915 fu arruolato nel Regio Esercito raggiungendo il fronte il forza al 3º Reggimento bersaglieri.[2] Terminata la guerra, con il grado di tenente di complemento, partecipò all'impresa di Fiume di Gabriele D'Annunzio con il VIII Battaglione ciclisti e nel gennaio 1921 venne posto in congedo.[2] Richiamato in servizio a domanda sei mesi più tardi, frequentò la Scuola allievi ufficiali del Corpo d'armata di Milano, passava in servizio permanente effettivo con il proprio grado nel 1924.[2] Trasferito nel Regio corpo truppe coloniali della Cirenaica nel 1930, vi rimase per poco tempo, perché assegnato alla Scuola centrale di Educazione fisica.[2] Promosso capitano nel dicembre 1934 qualche tempo dopo partiva per l'Africa Orientale destinato al Regio corpo truppe coloniali d'Eritrea.[2] Dopo aver partecipato alle operazioni militari nel corso della guerra d'Etiopia, e alle prime grandi operazioni di polizia coloniale, ritornando in Italia nel dicembre 1937 destinato al 2º Reggimento bersaglieri.[2] Nel corso della guerra di Spagna, con il 1º Reggimento fanteria del Corpo Truppe Volontarie partecipava a numerosi combattimenti riportando una ferita nel scontro di Granera nel dicembre 1938.[2] Rientrato in servizio al 2º Reggimento bersaglieri nell'ottobre 1939, veniva mobilitato il 10 giugno 1940, all'entrata in guerra del Regno d'Italia.[2] Il 7 novembre dello stesso anno partiva per l'Albania al comando del IV Battaglione del 2º Reggimento bersaglieri.[2] Cadde in combattimento a Sitaria-Krioneri il 18 novembre 1940, e fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]

La sezione dell'Associazione nazionale bersaglieri di Guidonia Montecelio porta il suo nome, così come una via di Roma.

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Magnifica figura di soldato, valoroso combattente di tre guerre, in aspre azioni durate tre giorni, dava mirabile prova di eccezionale ardimento e superbo sprezzo del pericolo. In alcune critiche fasi della lotta, guidava a ripetuti contrattacchi i suoi bersaglieri, riuscendo a ristabilire situazioni gravi e a disimpegnare reparti accerchiati. In un contrassalto notturno sferrato per la riconquista di un importante caposaldo, alla testa di pochi uomini, sbaragliava con indomito slancio un nemico di gran lunga superiore per numero e mezzi, attaccandolo a bombe a mano ed alla baionetta ed inseguendolo fin nelle sue trincee ove, con sovrumano valore, impegnava una mischia furibonda, con epico corpo a corpo, costringendo l’avversario alla fuga con gravi perdite. Mentre attaccava l’ultimo nucleo nemico che ancora resisteva accanitamente, cadeva colpito a morte con la pistola in pugno, chiudendo eroicamente una vita tutta dedita al servizio della Patria. Sitaria-Krioneri (Fronte greco), 16 - 18 novembre 1940 .[3]»
— Regio Decreto 18 marzo 1943.[4]
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Aiutante maggiore di un gruppo battaglioni eritrei, in vari combattimenti si prodigava con abnegazione e sprezzo del pericolo per la pronta trasmissioni degli ordini e per assumere esatte notizia sulla situazione dei battaglioni. Di notte, in un momento particolarmente difficile, benché contuso e dolorante, concorreva validamente con il suo fermo ed energico contegno, al riordinamento dei reparti rimasti senza comandante. E. Manue, 28 dicembre 1935-Tembien, 20-24 gennaio 1936
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Aiutante maggiore di un gruppo battaglioni eritrei, durante un attacco nemico in forze, sprezzante del pericolo ed animato da alto senso del dovere percorreva instancabilmente terreno intensamente battuto da fuoco nemico, per assumere informazioni e portare ordini. Successivamente, partecipava animosamente, con un battaglione, al contrattacco e catturava una mitragliatrice e molti fucili. Passo Mecan, 31 marzo 1936
  1. ^ Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare 1965, p.462.
  2. ^ a b c d e f g h i j k Combattenti Liberazione.
  3. ^ Fascetti, Mario, su quirinale.it, Presidenza della Repubblica Italiana. URL consultato il 19 luglio 2020.
  4. ^ Registrato alla Corte dei conti il 4 maggio 1943, registro 15 guerra, foglio 155.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare, Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 462.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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