Vai al contenuto

Offensiva in Siria del 2024

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Operazione Deterrenza d'Aggressione
parte della Guerra civile siriana
Situazione militare dell'8 dicembre 2024:

     Repubblica Araba di Siria (SAA)

     Governo Provvisorio Siriano (SNA) appoggiate dalla Turchia

     Amministrazione Autonoma della Siria del Nord-Est (SDF)

     Stato di Israele (IDF)

Vedi anche mappa dettagliata di Aleppo
Data27 novembre 2024 - 8 dicembre 2024
LuogoSiria (bandiera) Siria
EsitoVittoria delle Forze di Opposizione e deposizione di Baššār al-Asad
Schieramenti
Comandanti
Perdite
37 morti
182 morti
Siria (bandiera) 116 morti
Russia (bandiera) 1 morto
Iran (bandiera) 1 morto[5]
3 morti[4]
Voci di operazioni militari presenti su Wikipedia

L'operazione Deterrenza d'Aggressione[6] (in arabo ردع العدوان?, Radiʿ al-ʿAdwān) è un'offensiva militare iniziata nel nord-ovest della Siria nel pomeriggio del 27 novembre 2024 da parte di gruppi islamisti e di opposizione siriana, sostenuti dalla Turchia.

Il gruppo più rappresentato nei combattimenti è Tahrir al-Sham, d'ispirazione salafita e aderente al Governo della Salvezza Siriano, comandato da Abu Muhammad al-Jawlani, già membro di al-Qa'ida in Iraq e Siria e fondatore del Fronte al-Nusra. Il gruppo afferma di aver lanciato l'offensiva in risposta ai continui bombardamenti sulle campagne del governatorato di Aleppo da parte delle forze armate siriane, rompendo così l'accordo di cessate il fuoco stipulato da Russia e Turchia a marzo 2020.[7]

L'offensiva è terminata l'8 dicembre, con la fuga del presidente al-Assad in Russia e la vittoria dei ribelli.[8]

A seguito dell'accordo sul cessate il fuoco del marzo 2020, le operazioni su vasta scala nel nord-ovest della Siria sono cessate.[9] Nonostante ciò, i gruppi d'opposizione, in particolare Tahrir al-Sham, hanno impiegato l'assenza di combattimenti per riformare le proprie strutture e migliorare l'addestramento, al fine di sviluppare forze speciali e la capacità di combattere in notturna.[10] Secondo il Kyiv Post, i ribelli basati a Idlib hanno ricevuto informazioni e addestramento dall'intelligence ucraina.[11] Nel frattempo il governo siriano ha sofferto molto della crescente corruzione, nonché responsabilità governativa di commercio di Captagon, facendo sì che alcuni ricercatori definissero la Siria come il più grande "narco-Stato del mondo".[10] Aleppo e il suo governatorato erano sotto il controllo del governo di Assad dal 2016[9][10], anno della battaglia di Aleppo.

Il 26 novembre, l'artiglieria governativa siriana ha colpito la cittadina di Arīḥā, roccaforte dei gruppi ribelli, uccidendo e ferendo 16 civili.[12]

Il 27 novembre 2024, Tahrir al-Sham ha annunciato il lancio dell'operazione Deterrenza d'Aggressione contro le forze governative nella parte occidentale del governatorato di Aleppo.[13] Secondo l'opposizione siriana, l'offensiva è una diretta risposta all'attacco di artiglieria delle forze di Baššār al-Asad sulla città di Idlib, il quale ha ucciso almeno 30 civili.

Avanzata iniziale

[modifica | modifica wikitesto]

Durante le prime dieci ore di combattimenti, le forze di Tahrir al-Sham hanno catturato venti villaggi dalle forze governative, tra cui al-Bara. Inoltre, è stata assediata e successivamente conquistata la base del 46º Reggimento dell'Esercito arabo siriano.[14][15] L'Osservatorio siriano per i diritti umani ha riportato che 37 soldati delle forze governative e 60 membri delle forze d'opposizione sono caduti negli scontri.[6] È anche stata colta da un'imboscata un'unità delle forze speciali russe appartenente al GRU, causando un morto tra le fila russe. Ciò ha scatenato la risposta aerea russa e siriana, consistente in massicci attacchi aerei[16] su Atarib e villaggi circostanti.[17][18]

Il 28 novembre, Tahrir al-Sham ha lanciato un'offensiva in direzione est, catturando numerosi villaggi e portando le truppe in prossimità dell'autostrada M5, la quale verrà occupata entro la serata, sottraendo così altri 40 villaggi alle Forze armate siriane. Durante l'arco della giornata sono perdurati gli attacchi aerei russi su Atārib, uccidendo 15 civili, nonché quelli siriani su Darat Izza, i quali hanno ucciso altri 4 civili.[19] Un combattente delle Forze Democratiche Siriane del Rojava è stato colpito vicino Ayn Issa, governatorato di al-Raqqa, da un drone delle forze aeree turche.[20] Nella tarda serata, i media iraniani hanno riportato l'uccisione, da parte dei ribelli, del generale dei Pasdaran Kioumars Pourhashemi.[9]

Il 29 novembre, Tahrir al-Sham prosegue l'avanzata verso Aleppo, conquistando altri villaggi anche grazie all'aiuto delle altre forze. Durante gli scontri si segnalano due attacchi suicidi con auto-bomba. Nella tarda serata del 29 novembre, le forze di opposizione dichiarano di aver catturato la quasi totalità della città, tra cui la piazza principale. Presenti nell'area come Ajnād al-Kavkaz (lett. "I soldati del Caucaso") e il Partito Islamico del Turkestan in Siria.

L'ingresso ad Aleppo

[modifica | modifica wikitesto]

Il 29 novembre, le forze di opposizione entrano nei quartieri occidentali di al-Hamdaniya e New Aleppo. Durante la seconda metà della giornata, le forze di opposizione sottraggono altri cinque distretti di Aleppo. Gli scontri sono riportati in tutti settori della città, tra cui il centro cittadino. Durante gli scontri si segnalano due attacchi suicidi con auto-bomba.[21] Nella tarda serata del 29 novembre, le forze di opposizione dichiarano di aver catturato la quasi totalità della città, tra cui la piazza principale.[22][23]

Nelle prime ore del 30 novembre, le forze ribelli catturano la cittadella di Aleppo, considerata il quartier generale del governo di Baššār al-Asad in città.[24][25] Alla mattina, le forze ribelli hanno controllato più della metà di Aleppo, costringendo le forze governative alla ritirata verso la città di al-Safīra.[26]

Nel resto della Siria, i ribelli continuano a catturare città e villaggi. Le forze governative si sono ritirate da quasi tutto il governatorato di Idlib. Le forze governative si ritirano anche dall'aeroporto di Aleppo e da al-Safīra.[27]

Con la conquista di Maʿarrat al-Nuʿmān, i villaggi conquistati dai ribelli diventano più di 50. Un ulteriore attacco aereo di sospetta matrice russa, uccide 16 civili e causa 20 feriti ad Aleppo.[28]

Ritiro delle forze armate siriane e avanzata curda

[modifica | modifica wikitesto]

Il 30 novembre, a seguito del collasso delle forze armate siriane nel nord-ovest del Paese, le Forze Democratiche Siriane a maggioranza curda entrano nei villaggi di Dayr Hafir, Tell Aran e nella parte orientale di Aleppo, sottraendoli alle forze governative.[27][29] A seguito del ritiro governativo, nel pomeriggio conquistano anche l'Aeroporto Internazionale di Aleppo.[30] Ulteriori scontri tra i ribelli filo-turchi e le Forze Democratiche siriane si hanno avuti nell'area di Tell Abyad, al confine con la Turchia.[31]

Nel frattempo, l'Esercito Nazionale Siriano, appoggiato dalla Turchia, annuncia l'inizio dell'Operazione "Alba di Libertà" (in arabo عملية فجر الحرية?, ʿAmaliyya fajr al-ḥurriya, in turco Özgürlük Şafağı Operasyonu) con l'obiettivo di tagliare i rifornimenti e le comunicazioni alle Forze Democratiche Siriane[32], oltre che stabilire un corridoio tra al-Bab e Tell Rifaat.[33]

Avanzata verso Hama

[modifica | modifica wikitesto]

Nella serata del 30 novembre, le forze di opposizione guidate da Tahrir al-Sham avanzano rapidamente nel governatorato di Hama, catturando decine di villaggi.[34] Nella regione di Aleppo, i ribelli controllano l'aeroporto di Aleppo dopo che le forze democratiche siriane hanno deciso di ritirarsi. Le forze filo-governative hanno iniziato a ritirarsi dalla città di Hama e della sua base aerea[34], seppur questo fatto sia stato negato dal ministero della difesa siriano.[35] Verso le 19 circa, Tahrir al-Sham circonda e accerchia Hama[36], catturando almeno sei villaggi.[37] Nel frattempo, Israele colpisce posizioni controllate dal governo vicino alle alture del Golan occupate.[38]

Nelle prime ore del 1° dicembre, le forze governative stabiliscono nuovi posizioni militari nella periferia di Hama e nelle campagne a nord. La Russia continua a lanciare attacchi aerei contro le città catturate dei ribelli nelle regioni di Idlib e Hama. Ad Idlib un attacco aereo russo colpisce un campo profughi, uccidendo nove civili e ferendone 62, seguito da un secondo attacco contro l'Ospedale Universitario di Aleppo, mietendo 8 vittime.[39] Entro sera, l'esercito nazionale siriano ha catturato le città di al-Safīra e l'Aeroporto militare di Kuwayris, mentre vi sono stati scontri fra l'esercito nazionale siriano e le forze democratiche siriane nel nord-est di Aleppo. Nel frattempo Tahrir al-Sham ha catturato l'impianto centrale di riscaldamento, la scuola di artiglieria e l'Accademia militare nella periferia di Aleppo.[40]

Nella serata del 1° dicembre, l'Esercito Nazionale Siriano filo-turco ha lanciato un'offensiva contro la città di Tell Rifaat, controllata dalle forze democratiche siriane, catturandola insieme ad altri villaggi circostanti. Le restanti cittadine controllate le forze curde nella regione sono assediate e prive di ogni forma di comunicazione dopo essere state circondate le forze di opposizione.[41]

Il 5 dicembre, le forze di opposizione sono entrate nella parte nord-orientale della città di Hama.[42] Lo stesso giorno, le forze armate siriane si sono ritirate dalla città, annunciando che le "unità militari sono state riposizionate fuori dalla città" per "preservare la vita dei civili" dopo che le forze guidate dall'HTS sono state in grado di "penetrare in diverse parti della città" ed entrarvi. Le forze ribelli sono entrate anche nella prigione centrale di Hama e hanno liberato centinaia di detenuti.[43][44] Nel pomeriggio, le forze di opposizione hanno assunto il controllo totale della città, mentre le forze filogovernative si erano ritirate.[45][46]

Il leader dell'opposizione siriana al-Jawlani ha descritto la conquista di Hama come "la pulizia della ferita che dura da 40 anni in Siria", riferendosi al massacro di Hama del 1982.[43]

Avanzata verso Homs

[modifica | modifica wikitesto]

Il 5 dicembre 2024, le forze repubblicane siriane si sono ritirate dalle città di Salamiyya e Talbiseh verso la città di Homs, poche ore dopo il loro ritiro da Hama, mentre i ribelli si sono avvicinati alle periferie delle due città.[47] Dopo aver raggiunto un accordo con gli anziani e il consiglio religioso ismailita della città, le forze dell'opposizione sono entrate a Salamiyya senza combattere.[48] Entro la mezzanotte, le forze dell'opposizione nel governatorato meridionale di Dar'a hanno conquistato la capitale Dar'a, oltre al 90% della provincia, mentre le forze filogovernative si sono ritirate verso la capitale Damasco.[49]

Avanzata verso Damasco

[modifica | modifica wikitesto]

L'8 dicembre, il presidente della Siria, Baššār al-Asad, ha lasciato Damasco e il territorio siriano, ritirandosi così dall'esercizio delle sue funzioni presidenziali.[50] Nello stesso giorno, il primo ministro siriano ha avviato negoziati con i leader del Tahrir al-Sham e dell'Esercito Siriano Libero per una transizione pacifica del potere.[51]

Reazioni internazionali

[modifica | modifica wikitesto]
  • Siria (bandiera) Siria: L'Esercito Arabo Siriano ha descritto l'offensiva come "un attacco terroristico enorme e di vasta scala" nel quale "un gran numero di terroristi hanno usato armi pesanti" prendendo di mira villaggi, città e installazioni militari.[52] Il 30 novembre, il Governo siriano ha annunciato un "ritiro temporaneo" delle truppe da Aleppo.[53] Sempre il 30 novembre, un commentatore siriano filo-governativo ha affermato sulla televisione di Stato che "i rinforzi e l'assistenza fornita dalla Russia respingeranno i gruppi terroristici", attaccando anche la Turchia per il supporto dato agli insorti nei governatorati di Aleppo e Idlib.[54]
  • Opposizione siriana: Hassan Abdelghani, portavoce della Coalizione, ha dichiarato che gli obiettivi dell'operazione sono le forze di Baššār al-Asad e le milizie iraniane, accusate di aver portato "devastazione, morte e omicidi nella regione" mentre "sfruttavano le popolazioni arabe e musulmane", spingendo per "piani di sabotaggio mascherati da Resistenza".[9]
  • L'amministrazione curda del Rojava ha mobilitato le forze contro Tahrir al-Sham e ha denunciato gli attacchi, con il portavoce delle Forze Democratiche Siriane Farhad Shamî che ha dichiarato che gli attacchi sono un tentativo di prevenire la pace in Siria.[55][56]
  • Iran (bandiera) Iran: il Ministro degli Affari Esteri della Repubblica Islamica Abbas Araghchi ha descritto l'offensiva come "un piano orchestrato dagli Stati Uniti d'America e dal regime sionista[57] a seguito della sconfitta in Libano e Palestina." [58]
  • Turchia (bandiera) Turchia: il Ministro degli affari esteri Hakan Fidan ha chiesto la cessazione degli attacchi aerei su Idlib e ha richiesto che "sia evitata una maggiore instabilità e che non vengano colpiti civili".[59]
  • Russia (bandiera) Russia: Il portavoce presidenziale Dmitrij Peskov ha definito l'offensiva "una violazione della sovranità della Siria nella regione".[58]
  • Italia (bandiera) Italia: il Ministro degli affari esteri Antonio Tajani, in un post su X, ha condannato l'attacco russo sul collegio francescano "Terra Sancta" di Aleppo, chiedendo a tutte le parti coinvolte la massima tutela nei confronti della popolazione civile.[60]
  • Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti: in una telefonata con il Ministro degli affari esteri turco Hakan Fidan, il Segretario di Stato Antony Blinken ha discusso sulla necessita di una de-escalation, la tutela dei civili e delle infrastrutture.[61]
  • Ucraina (bandiera) Ucraina: Il Ministero degli affari esteri ha dichiarato che la destabilizzazione della Siria è responsabilità della Russia, dell'Iran e delle azioni del governo di Assad, che ha rifiutato il dialogo interno. Inoltre, ha respinto le accuse mosse dalla Russia all'Ucraina riguardo un presunto sostegno militare ai ribelli.[62]
  1. ^ (EN) Kurdish-led force in Syria says seeking to evacuate Kurds from Aleppo, su Al Arabiya, 2 dicembre 2024. URL consultato il 3 dicembre 2024.
  2. ^ Gianluca Di Feo, Siria, gli Usa attaccano gli alleati di Damasco che combattono i jihadisti, su la Repubblica, 2 dicembre 2024. URL consultato il 3 dicembre 2024.
  3. ^ (EN) Ganzeveld, Parry, Wells, Moorman et al., Iran Update, December 2, 2024, su Institute for the Study of War , 2 dicembre 2024. URL consultato il 3 dicembre 2024.
  4. ^ (EN) 3 SDF fighters martyred in response to attacks by Turkish occupation mercenaries, su ANHA - Hawar News Agency, 1º dicembre 2024. URL consultato il 3 dicembre 2024.
  5. ^ il Gen. Kioumars Pourhashemi
  6. ^ a b (EN) Eyad Kourdi e Christian Edwards, Syrian rebels launch major attack on regime forces in Aleppo province, su CNN, 27 novembre 2024. URL consultato il 1º dicembre 2024.
  7. ^ (EN) More Russian strikes as Syrian rebels advance after taking Aleppo, su www.bbc.com. URL consultato il 2 dicembre 2024.
  8. ^ Assad fugge da Putin, su ansa.it.
  9. ^ a b c d (EN) Mostafa Salem, Syria’s rebels exploit weaknesses in Iran’s proxies to launch surprise offensive, in CNN, 29 novembre 2024. URL consultato il 1º dicembre 2024.
  10. ^ a b c (EN) Charles Lister, Syria’s conflict is heating up once more, su The Spectator, Press Holdings, 30 novembre 2024. URL consultato il 1º dicembre 2024.
  11. ^ (EN) Ukrainian Trained, Turkish Sponsored Syrian Rebels Lead Assault on Aleppo, in Kyiv Post, 1º dicembre 2024. URL consultato il 1º dicembre 2024.
  12. ^ (AR) جلهم من الأطفال.. استشهاد وإصابة 16 مواطنا بقصف لقوات النظام على مدنية أريحا, in SOHR, 26 novembre 2024. URL consultato il 1º dicembre 2024.
  13. ^ (AR) المعارضة السورية تطلق عملية "ردع العدوان" شمالي البلاد, in Al Jazeera, 27 novembre 2024. URL consultato il 1º dicembre 2024.
  14. ^ (AR) بالتوازي مع استمرار عملية “ردع العدوان”: أكثر من 30 غارة جوية ومقتل نحو 100 عنصر من قوات النظام والهيئة والفصائل في ريف حلب, in SOHR, 27 novembre 2024. URL consultato il 1º dicembre 2024.
  15. ^ "الهيئة" تسيطر على 11 قرية وبلدة وتحاصر الفوج 46 في ريف حلب.. ومقتل 23 عنصرا من قوات النظام والهيئة في حصيلة غير نهائية للاشتباكات, in SOHR, 27 novembre 2024. URL consultato il 1º dicembre 2024.
  16. ^ (EN) Syrian rebels launch surprise offensive in northwest as regime retaliates with airstrikes, in The New Arab, 27 novembre 2024. URL consultato il 1º dicembre 2024.
  17. ^ (EN) Suleiman al-Khalidi, Syrian rebels launch attack against army in Aleppo province, in Reuters, 27 novembre 2024. URL consultato il 1º dicembre 2024.
  18. ^ (EN) Opposition Forces Capture Key Villages Near Aleppo, Assad’s Army Retaliates, in themedialine, 27 novembre 2024. URL consultato il 1º dicembre 2024.
  19. ^ (EN) Committing new massacre in Al-Atareb | Russian and regime fighter jets execute nearly 60 airstrikes in Idlib and Aleppo countryside, in SOHR, 28 novembre 2024.
  20. ^ (EN) Leaving SDF member dead | Turkish drone attacks motorbike in Ain Issa countryside north of Al-Raqqah, in SOHR, 28 novembre 2024. URL consultato il 1º dicembre 2024.
  21. ^ (AR) بعد تفجير سيارتين مفخختين.. فصائل عملية “ردع العدوان” تدخل أجزاء من أحياء في مدينة حلب, in SOHR, 29 novembre 2024. URL consultato il 1º dicembre 2024.
  22. ^ (AR) عاجل | المعارضة السورية: سيطرنا على الساحة الرئيسية وسط مدينة #حلب, su X, Al Jazeera, 28 novembre 2024. URL consultato il 1º dicembre 2024.
  23. ^ (AR) بعد السيطرة على 5 أحياء.. “الهيئة” والفصائل تدخلان شوارع عدد من الأحياء الأخرى في مدينة حلب, in SOHR, 29 novembre 2024. URL consultato il 1º dicembre 2024.
  24. ^ (AR) المعارضة السورية تدخل حلب وتسيطر على مقارها الحكومية وقلعتها, in Al Jazeera, 30 novembre 2024.
  25. ^ (EN) Raja Abdulrahim, Syrian Rebels Breach City of Aleppo, in Biggest Advance in Years, in The New York Times, 30 novembre 2024.
  26. ^ (AR) بعد غياب لنحو 8 سنوات.. الطيران الحربي يستهدف أحياء حلب.. وقوات “ردع العدوان” تتوغل في غالبية أحياء مدينة حلب, in SOHR, 30 novembre 2024.
  27. ^ a b (AR) في اليوم الرابع لعملية “ردع العدوان”: قوات النظام تنهار وتتمركز في 3 مدن جنوب إدلب ومراكز في مناطق شرق وجنوب مدينة حلب, in SOHR, 30 novembre 2024. URL consultato il 1º dicembre 2024.
  28. ^ (AR) مقتل واستشهاد 22 بين عسكريين ومدنيين بغارات جوية روسية على مدينة حلب, in SOHR, 30 novembre 2024. URL consultato il 1º dicembre 2024.
  29. ^ (EN) Following withdrawal of Iranian-backed militias and regime forces | Kurdish forces deploy in Aleppo international airport, Nubl and Al-Zahraa and take control of checkpoints, in SOHR, 30 novembre 2024. URL consultato il 2 dicembre 2024.
  30. ^ (AR) بعد انسحاب الميليشيات الإيرانية وقوات النظام.. القوات الكردية تنتشر في مطار حلب الدولي ونبل والزهراء وتسيطر على الحواجز, in SOHR, 30 novembre 2024. URL consultato il 2 dicembre 2024.
  31. ^ (EN) “Peace Spring” area | SDF infiltrate military positions of Ankara-backed factions in western countryside of Tel Abyad, in SOHR, 27 novembre 2024. URL consultato il 2 dicembre 2024.
  32. ^ (EN) Syrian National Coalition PM: Operation Freedom Dawn aims to cut PKK supply lines, in Türkiye Today, 30 novembre 2024. URL consultato il 2 dicembre 2024.
  33. ^ (EN) Vafa Guliyeva, Escalating conflict in northern Aleppo: Pro-Turkish factions launch offensive as Syrian army tightens control, in Caliber.az, Baku, 30 novembre 2024. URL consultato il 2 dicembre 2024.
  34. ^ a b (AR) وسط انسحاب لقوات النظام من مدينة حماة ومطارها العسكري.. “الهيئة” تواصل التقدم في ريفها وتسيطر على مدن وبلدات جديدة, in SOHR, 30 novembre 2024.
  35. ^ (EN) Syrian Ministry of Defense denies army withdrawal from Hama as clashes escalate, in Saudi Gazette, 30 novembre 2024. URL consultato il 2 dicembre 2024.
  36. ^ (EN) Syrian rebels closing in on city of Hama - report, in The Jerusalem Post, 30 novembre 2024. URL consultato il 2 dicembre 2024.
  37. ^ Syria: Deadly strikes hit Aleppo as rebels seize airport, push towards Hama, in Middle East Eye, 30 novembre 2024. URL consultato il 2 dicembre 2024.
  38. ^ (EN) Ali Harb, Syria war updates: Rebels take control of Aleppo, igniting new phase of war, in Al Jazeera, 30 novembre 2024. URL consultato il 2 dicembre 2024.
  39. ^ (AR) مجزرتان ارتكبتهما الطائرات الروسية.. مقتل واستشهاد 49 شخصا بينهم 17 من قوات النظام, in SOHR, 1º dicembre 2024. URL consultato il 2 dicembre 2024.
  40. ^ (AR) “الهيئة” و”الجيش الوطني” يسيطران على بلدتي خناصر والسفيرة ومطار كويرس بريف حلب ومواقع عسكرية على أطراف حلب, in SOHR, 1º dicembre 2024. URL consultato il 2 dicembre 2024.
  41. ^ (AR) حصار أكثر من 200 ألف سوري في عملية “فجر الحرية”.. انقطاع الاتصالات في ريف حلب الشمالي ومخاوف من ارتكاب مذابح بحق المواطنين الكرد, in SOHR, 1º dicembre 2024. URL consultato il 2 dicembre 2024.
  42. ^ (AR) بعد ساعات من المعارك الطاحنة.. هيئة تحرير الشام والفصائل تدخل الجهة الشمالية الشرقية من حماة وسط قصف جوي من الطيران الحربي | المرصد السوري لحقوق الإنسان [Dopo ore di battaglie massacranti Hay'at Tahrir al-Sham e le sue fazioni sono entrate nella parte nord-orientale di Hama in mezzo ai bombardamenti aerei], su syriahr.com, 5 dicembre 2024. URL consultato il 5 dicembre 2024.
  43. ^ a b (EN) Syrian rebels take new city as army announces withdrawal from Hama, in The Washington Post.
  44. ^ Redazione di Rainews, Hama è caduta in mano agli insorti, liberate subito centinaia di detenuti, su RaiNews, 5 dicembre 2024. URL consultato il 5 dicembre 2024.
  45. ^ (EN) Syrian rebels enter central city of Hama in latest blow to Assad regime, su France 24, 5 dicembre 2024. URL consultato il 5 dicembre 2024.
  46. ^ (EN) Mostafa Salem, Eyad Kourdi, Syrian rebels capture second major city as army withdraws from Hama, su CNN, 5 dicembre 2024. URL consultato il 5 dicembre 2024.
  47. ^ (AR) بعد انهيار قوات النظام في مدينة حماة.. انسحاب قوات النظام والدفاع الوطني من مدينتي السلمية وتلبيسة باتجاه مدينة حمص | المرصد السوري لحقوق الإنسان, su SOHR, 5 dicembre 2024. URL consultato il 5 dicembre 2024.
  48. ^ (AR) انهيار كبير لقوات النظام.. “الهيئة” تسيطر على المواقع الاستراتيجية قرب مدينة حماة وتدخل مدينة السلمية دون قتال | المرصد السوري لحقوق الإنسان [Un grave collasso delle forze del regime. Tahrir al-Sham controlla i siti strategici vicino alla città di Hama ed entra nella città di Salamiya senza combattere], su SOHR, 5 dicembre 2024. URL consultato il 5 dicembre 2024.
  49. ^ (AR) user32, بعد تقدم الفصائل المحلية إلى درعا البلد.. قوات النظام تفقد السيطرة بشكل شبه كامل على المحافظة | المرصد السوري لحقوق الإنسان, su syriahr.com, 6 dicembre 2024. URL consultato il 7 dicembre 2024.
  50. ^ Marco Masciaga, Siria, caduto il regime, ribelli a Damasco. Bashar al-Assad in fuga. Arrestato il premier al-Jalālī, su Il Sole 24 ORE, 8 dicembre 2024. URL consultato l'8 dicembre 2024.
  51. ^ Stefania Carboni, Siria, il primo ministro Asad al-Jalālī scortato dai ribelli - Il video, su Open, 8 dicembre 2024. URL consultato l'8 dicembre 2024.
  52. ^ (EN) Dozens killed as armed groups attack Syrian military in northern Aleppo, in Al Jazeera, 28 novembre 2024. URL consultato il 2 dicembre 2024.
  53. ^ (EN) Syrian rebels reach central Aleppo as army announces ‘temporary withdrawal’, in Al Jazeera, 30 novembre 2024. URL consultato il 2 dicembre 2024.
  54. ^ (EN) Syrian insurgents are inside Aleppo in a major setback for Assad as government forces regroup, in CBS News, 1º dicembre 2024. URL consultato il 2 dicembre 2024.
  55. ^ (EN) Yahya al Habib, Riad Darar reveals current, future steps of the "Syrian Democratic Parh", in ANHA - Hawar News Agency, 30 novembre 2024. URL consultato il 2 dicembre 2024.
  56. ^ (EN) SDF responds to HTS attack, “We will defend our people”, in MedyaNews, 29 novembre 2024. URL consultato il 2 dicembre 2024.
  57. ^ Israele, ndr
  58. ^ a b (EN) Sarah el Deeb, In a shock offensive, insurgents breach Syria's largest city for the first time since 2016, in The Washington Post, 29 novembre 2024. URL consultato il 2 dicembre 2024.
  59. ^ (EN) Ruth Michaelson, Syrian rebels enter Aleppo three days into surprise offensive, in The Guardian, 30 novembre 2024. URL consultato il 2 dicembre 2024.
  60. ^ Antonio Tajani, Antonio Tajani: "Il Collegio francescano Terra Sancta di #Aleppo è stato...", su X, 1º dicembre 2024. URL consultato il 2 dicembre 2024.
  61. ^ (EN) Secretary Blinken’s Call with Foreign Minister Fidan on the Situation in Syria, su Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d'America, 1º dicembre 2024. URL consultato il 2 dicembre 2024.
  62. ^ (EN) Ukraine's Ministry of Foreign Affairs responds to Russia's accusations of involvement in Syria, su ТСН.ua, 5 dicembre 2024. URL consultato il 7 dicembre 2024.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]