PSR B0943+10
PSR B0943+10 | |
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Classificazione | Stella di neutroni |
Tipo di variabile | Pulsar |
Distanza dal Sole | 2055 anni luce [2] |
Costellazione | Leone |
Coordinate | |
(all'epoca J2000.0) | |
Ascensione retta | 09h 46m 7,31s[1] |
Declinazione | 9° 51′ 57,3″[1] |
Dati fisici | |
Raggio medio | 2,6 km[3] |
Massa | |
Periodo di rotazione | 1,1 secondi[2] |
Temperatura superficiale |
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Luminosità | |
Età stimata | 5 milioni di anni[2] |
PSR B0943+10 è una pulsar a 2000 anni luce dalla Terra,[2] situata nella costellazione del Leone. Fu scoperta dal radio osservatorio di Pushchino nel dicembre 1968 e fu la prima pulsar scoperta da astronomi sovietici.[4]
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]Si stima che la pulsar abbia 5 milioni di anni, età relativamente alta per una pulsar.[5] Ha un periodo di rotazione di 1,1 secondi ed emette sia onde radio che raggi X.[6] In base a uno studio eseguito presso l'Università del Vermont la pulsar oscilla, con un periodo di poche ore, tra una modalità di intensa emissione di onde radio, con pulsazioni altamente organizzate, a una più quieta, con una struttura temporale piuttosto caotica.[7][8]
Altre osservazioni eseguite simultaneamente dall'osservatorio a raggi X XMM-Newton dell'Agenzia spaziale europea e radiotelescopi terrestri hanno rivelato variazioni analoghe ma opposte nella emissione di raggi X, infatti le emissioni a raggi X sono più deboli e senza pulsazioni ben definite durante la modalità di forte emissione radio, mentre durante il periodo di quiete radio vengono emessi impulsi di raggi X ben distinti.[8] Tali cambiamenti possono essere spiegati ipotizzando che la magnetosfera della pulsar (che può estendersi fino a 52000 km dalla superficie) passi rapidamente tra due stati estremi.[5] Il cambiamento avviene su una scala temporale di pochi secondi, molto più veloce della maggior parte delle pulsar.
Nonostante sia una delle prime pulsar scoperte, il meccanismo del suo comportamento insolito è sconosciuto.[7]
Un gruppo di ricerca dell'Università di Pechino ha pubblicato un articolo suggerendo che la pulsar potrebbe effettivamente essere una stella di quark di piccola massa.[3]
Sistema planetario
[modifica | modifica wikitesto]Nel maggio 2014 sono stati trovati due giganti gassosi in orbita attorno alla pulsar.[9][10][11]
Pianeta | Massa | Periodo orb. | Sem. maggiore |
---|---|---|---|
b | 2,8 MJ | 730 giorni | 1,8 UA |
c | 2,6 MJ | 1460 giorni | 2,9 UA |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b SIMBAD query result, su simbad.u-strasbg.fr. URL consultato l'11 febbraio 2023.
- ^ a b c d e f Bing Zhang, Divas Sanwal e George G. Pavlov, An XMM-Newton Observation of the Drifting Pulsar B0943+10, in The Astrophysical Journal, vol. 624, n. 2, 5 aprile 2005, pp. L109–L112, DOI:10.1086/430522. URL consultato l'11 febbraio 2023.
- ^ a b c Y. L. Yue, X. H. Cui e R. X. Xu, Is PSR B0943+10 a Low-Mass Quark Star?, in The Astrophysical Journal, vol. 649, n. 2, 11 settembre 2006, pp. L95–L98, DOI:10.1086/508421. URL consultato l'11 febbraio 2023.
- ^ (EN) A Brief History of Radio Astronomy in the USSR, DOI:10.1007/978-94-007-2834-9. URL consultato l'11 febbraio 2023.
- ^ a b (EN) ESA, Noordwijk, Netherl, s | Published: Friday, January 25, 2013, Baffling pulsar leaves astronomers in the dark, su Astronomy.com. URL consultato l'11 febbraio 2023 (archiviato dall'url originale l'11 febbraio 2023).
- ^ (EN) Elizabeth Howell published, Weird Spinning Star Defies Explanation, su Space.com, 24 gennaio 2013. URL consultato l'11 febbraio 2023.
- ^ a b (EN) Chameleon pulsar dramatically changes the way it shines, su ScienceDaily. URL consultato l'11 febbraio 2023.
- ^ a b (EN) W. Hermsen, J. W. T. Hessels e L. Kuiper, Synchronous X-ray and Radio Mode Switches: A Rapid Global Transformation of the Pulsar Magnetosphere, in Science, vol. 339, n. 6118, 25 gennaio 2013, pp. 436–439, DOI:10.1126/science.1230960. URL consultato l'11 febbraio 2023.
- ^ (EN) S. A. Suleymanova e A. E. Rodin, Detection of regular variations in the intensity and pulse time of arrival of the anomalous pulsar PSR B0943+10, in Astronomy Reports, vol. 58, n. 11, 1º novembre 2014, pp. 796–807, DOI:10.1134/S1063772914110067. URL consultato l'11 febbraio 2023.
- ^ The Extrasolar Planet Encyclopaedia — PSR B0943+10 c, su exoplanet.eu. URL consultato l'11 febbraio 2023.
- ^ The Extrasolar Planet Encyclopaedia — PSR B0943+10 b, su exoplanet.eu. URL consultato l'11 febbraio 2023.