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Seborga

Coordinate: 43°49′33.76″N 7°41′37.82″E
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Seborga
comune
Seborga – Stemma
Seborga – Bandiera
Seborga – Veduta
Seborga – Veduta
Panorama di Seborga
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Liguria
Provincia Imperia
Amministrazione
SindacoPasquale Ragni (lista civica Progetto Seborga) dal 4-10-2021
Data di istituzione1861
Territorio
Coordinate43°49′33.76″N 7°41′37.82″E
Altitudine500 m s.l.m.
Superficie4,87 km²
Abitanti276[1] (31-3-2023)
Densità56,67 ab./km²
FrazioniFascia Piana
Comuni confinantiOspedaletti, Perinaldo, Sanremo, Vallebona
Altre informazioni
Cod. postale18012
Prefisso0184
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT008057
Cod. catastaleI556
TargaIM
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 342 GG[3]
Nome abitantiseborghini
PatronoSan Martino di Tours
Giorno festivo11 novembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Seborga
Seborga
Seborga – Mappa
Seborga – Mappa
Posizione del comune di Seborga nella provincia di Imperia
Sito istituzionale

Seborga (A Seborca in ligure[4]) è un comune italiano di 276 abitanti[1] della provincia di Imperia in Liguria.

Geografia fisica

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Il territorio comunale di Seborga è situato nell'entroterra tra Ospedaletti e Bordighera, alla sommità di un promontorio sul crinale boscoso che dal monte Bignone e monte Caggio digrada verso la costa; un tratto pianeggiante e circondato da un semicerchio di minori rilievi chiudono a settentrione le valli del rio Borghetto e del rio Sasso.

Tra le vette del territorio seborghino il monte Carparo (911 m), la Cima Ferrissoni (760 m), la Testa di Benzi (721 m), la Cima Crostiglioni (710 m) e la Costa del Montenero (590 m).

Dal clima con estati fresche e inverni miti, Seborga gode di un'ottima posizione, sempre soleggiata e con ampie montagne alle sue spalle che la proteggono dai venti freddi del Nord. Il comune di Seborga ricade nella classificazione climatica E (i gradi giorno della città sono 2342[5]).

Mappa del dipartimento delle Alpi Marittime (1793) con Seborga nel cantone di Perinaldo
Mappa dello stesso dipartimento francese (1805) con Seborga nel cantone di Bordighera

Esiste la copia di un documento datato al 954, in cui un marchese Guido, conte imperiale di Ventimiglia, in partenza per la Spagna per portare aiuto a re Alfonso (in subsidium illustris D.ni Ildefonsi, regis Hispanie) che combatteva contra perfidos Saracenos, avrebbe donato delle proprietà situate a Seborga e a Vallebona ai monaci benedettini dell'abbazia di Lerino[6]. Nel documento vengono anche citati un "Luigi, imperatore dei Romani", Tommaso, comite Sabaudie (nonché fratre uxoris mee) e un Raimondo, marchione Montisferrati, ovvero personaggi e titoli inesistenti nell'anno 954.[7].

Tuttavia, una donazione del feudo di Castrum Sepulchri di Seborga a Lerino, da parte di un Guido conte di Ventimiglia, non databile nel 954, sembra ritenuta valida nel corso di un processo risalente al 1177, conservato in copia conforme all'originale dell'anno 1305.[8] Infatti, nella seconda metà del XII secolo il comune di Ventimiglia pretese che Seborga diventasse parte del proprio territorio. Iniziò quindi una causa con l'abate di Lerino e il 13 luglio 1177[9][10] fu emessa la sentenza da parte del vescovo di Ventimiglia e dei consoli ventimigliesi che riconobbero il lascito del conte Guido, in base all'atto di donazione (quod per privelugium bullatum bulla dicti comitis comprobabat) e alla testimonianza di dodici maggiorenti locali.[11]

In passato l'atto del 1177 era stato considerato autentico, ma in tempi più recenti autori pongono in discussione anche l'atto del 1177 ritenendolo un falso dell'anno 1305.[12][13]

Nel 1181 la Repubblica di Genova, che aveva esteso i suoi domini sino a Nizza, dichiarò di assumere la protezione delle isole di Lerino e quindi anche di Seborga; in realtà, di fatto Seborga continuò a dipendere politicamente e amministrativamente dalla Contea di Provenza. Tale situazione rimase immutata sino al Settecento, secoli comunque caratterizzati da continui litigi sull'entità dei confini di Seborga.

Nel 1666, la vigilia di Natale, l'abate commendatario Cesare Barcillon appaltò a Bernardino Bareste una zecca per la durata di cinque anni dietro a un corrispettivo di 740 lire all'anno. Vi si coniarono imitazioni del petit louis dal 1667 al 1671. Le monete recavano al dritto il busto di san Benedetto e al rovescio lo stemma ancora in uso[14]. La circolazione di queste monete fu vietata dal duca di Savoia nel 1667 e le monete stesse furono stigmatizzate come fraudolente dal vescovo di Nizza nel 1672[14]. Sono noti altri contratti di appalto della zecca nel 1679 e nel 1684, ma non sono noti prodotti di questi contratti successivi[14].

Seborga in una foto dei primi del Novecento

Nel 1697 Vittorio Amedeo II di Savoia fu sul punto di comprare il territorio di Seborga, ma l'opposizione dei Genovesi che fecero pressioni sul papa Innocenzo XII fece sì che la vendita si perfezionasse solo trent'anni dopo (il 31 gennaio 1729)[15].

Nel 1793 Seborga entrò a far parte del cantone di Perinaldo, distretto di Mentone, dipartimento francese delle Alpi Marittime. Nel 1805 Seborga fu trasferita al cantone di Bordighera, nel nuovo distretto di Sanremo dello stesso dipartimento, esteso ad est per annessione di una parte della Repubblica Ligure.[16].

Seborga entrò, con la Liguria, nel 1815 a far parte del Regno di Sardegna e, dal 1861 del Regno d'Italia.

Il 9 settembre 1944 Seborga fu bombardata dai nazifascisti impegnati in un attacco contro la Resistenza locale[17]. Nel corso del bombardamento rimasero uccise cinque persone, dopodiché il paese venne rastrellato. In questa fase venne uccisa una sesta persona solo per essersi attardata a consegnare i documenti. Poco dopo altre cinque persone, tra cui due giovani sorelle, furono seviziate e giustiziate perché sospettate di essere partigiane.

Dal 1973 al 30 aprile 2011 ha fatto parte della Comunità montana Intemelia.

Il "Principato di Seborga"

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Bandiera del Principato di Seborga

A partire dagli anni cinquanta del XX secolo[18] alcuni membri della comunità di Seborga hanno rivendicato un'indipendenza dalla Repubblica Italiana, in virtù di un presunto antico status di Principato di cui la località anticamente avrebbe goduto, ritenendo non valida l'annessione al Regno di Sardegna.[19]

I cittadini di Seborga eleggono perciò anche un principe con funzioni prettamente simboliche: il ruolo è stato svolto dal 14 maggio 1963 fino al 25 novembre 2009, data della sua morte[20], da Giorgio Carbone (Giorgio I), dal 25 aprile 2010 al 10 novembre 2019 da Marcello Menegatto (Marcello I)[21] e dal 10 novembre 2019 da Nina Menegatto (Nina), prima donna a ricoprire la carica[22]. La principessa è coadiuvata da un consiglio dei ministri (Consiglio della Corona), privo di potere legale.

Il principato conia una moneta, chiamata luigino (nome ispirato a quello delle monete coniate nel XVII secolo), senza alcun valore legale, ma utilizzata come buono spendibile nel comune; ciò ha suscitato un certo interesse nel mondo del collezionismo numismatico[23]. Il valore dato al cosiddetto luigino è fissato in 6 dollari statunitensi.

Seborga ha anche proprie "targhe automobilistiche" (SB) che, però, non possono essere utilizzate se non a latere di quelle italiane. Vengono poi distribuiti ai richiedenti "passaporti turistici" e "patenti di guida" recanti l'effigie e i timbri del principato che hanno unicamente funzione folcloristica e promozionale.

La pretesa indipendenza del principato sarebbe, secondo molti, soltanto una trovata pubblicitaria per attirare turisti e investitori[24].

Il sedicente principato, analogamente alle altre micronazioni, non vanta alcun riconoscimento internazionale; l'Italia esercita de iure e de facto la giurisdizione sul territorio seborghino.

Al Principato di Seborga è dedicata una piastrella sul Muretto di Alassio.

Stemma

«Di rosso, alla mitra vescovile, posta in ombilico, d'argento, caricata dalla crocetta greca di rosso, munita dei due fanoni d'argento, con frangia d'oro, svolazzanti, essa mitra cimata dalla parte superiore del pastorale, d'oro, posta in palo, e accompagnata sui fianchi da due palme di verde, poste in palo, convesse verso i lembi.[25]»

Gonfalone

«Drappo di colore bianco, riccamente ornato di ricami d'argento e caricato dello stemma comunale con l'iscrizione centrata in argento: Comune di Seborga. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto bianco con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d'argento.[25]»

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 9 febbraio 1994.[25]

Monumenti e luoghi d'interesse

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La chiesa di San Martino

Architetture religiose

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  • Chiesa parrocchiale di San Martino di Tours. La prima fondazione dell'edificio di culto risale alla prima metà del XVII secolo[26]. La facciata, affrescata nel 1928 e in stile barocco, si presenta colorata su due ordini scandita da colonne e lesene e un'ampia vetrata al di sopra del portone d'ingresso. Oltre ad un calice datato al 1575[26], conserva una statua lignea raffigurante la Madonna col Bambino di manifattura provenzale o spagnola[26].
  • Oratorio di San Bernardo. Al di fuori del centro storico, lungo la strada che conduce all'agglomerato di Negi, l'edificio ha origini antiche[26], probabilmente al XIV secolo, ma l'attuale struttura è il frutto della rivisitazione architettonica barocca. Tra le opere pittoriche conservate all'interno il dipinto cinquecentesco di San Bernardo con i santi Rocco, Lucia e Mauro.

Architetture civili

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  • Palazzo dei monaci, antistante la parrocchiale di San Martino. Il palazzo fu l'antica dimora locale seicentesca dei monaci di Lerino e della zecca del principato e, dopo l'annessione al Regno di Sardegna, sede del municipio e delle scuole statali. Oggi l'edificio è di proprietà privata e convertito ad uso abitativo.
  • In antichità l'accesso al nucleo storico di Seborga era chiuso da quattro porte: porta San Martino, porta San Bernardo, porta del Sole e una porta a nord della quale rimangono solo le tracce dei cardini.
La porta del Sole

Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[27]

Etnie e minoranze straniere

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Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2019, i cittadini stranieri residenti a Seborga sono 35[28].

Geografia antropica

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Il palazzo dei monaci, già sede della zecca seborghina.

Il territorio comunale è costituito dal solo capoluogo per una superficie territoriale di 4,87 km²[29].

Confina a nord con i comuni di Perinaldo e Sanremo, a sud con Vallebona e Ospedaletti, ad ovest con Perinaldo e Vallebona, ad est con Sanremo.

Nel paese è presente un centro sportivo all'interno del quale si trova un campo polivalente in sintetico per il calcio a 5, tennis e pallamano.

Il Principato ha una propria Federazione Calcistica, attiva dal 2014 ed affiliata alla NF-Board.

Oltre che come meta turistica, Seborga è conosciuta per la sua attività agricola: in particolare, la coltivazione e raccolta delle olive e la produzione floricola, in particolare della mimosa. Il comune è stato insignito nel 2009 della Bandiera arancione dal Touring Club Italiano[30]. Fa parte altresì dei Borghi più belli d'Italia[31].

Infrastrutture e trasporti

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Il territorio di Seborga è attraversato dalla strada provinciale 57 che permette il collegamento stradale a sud con Vallebona e Sasso di Bordighera.

Amministrazione

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Il municipio
Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
21 luglio 1985 31 maggio 1990 Walter Ferrari Democrazia Cristiana Sindaco
31 maggio 1990 24 aprile 1995 Bruno Semeria Partito Socialista Italiano Sindaco
24 aprile 1995 8 novembre 1996 Bruno Semeria lista civica di centro-sinistra Sindaco [32]
8 novembre 1996 28 aprile 1997 Davide Gozzini lista civica di centro-sinistra Vicesindaco [33]
28 aprile 1997 14 maggio 2001 Davide Gozzini lista civica di centro-sinistra Sindaco
14 maggio 2001 30 maggio 2006 Franco Fogliarini Uniti per Seborga
(lista civica)
Sindaco
30 maggio 2006 16 maggio 2011 Franco Fogliarini Uniti per Seborga
(lista civica)
Sindaco
16 maggio 2011 5 giugno 2016 Enrico Ilariuzzi Uniti per Seborga
(lista civica)
Sindaco
5 giugno 2016 4 ottobre 2021 Enrico Ilariuzzi Per Seborga
(lista civica)
Sindaco
4 ottobre 2021 in carica Pasquale Ragni Progetto Seborga
(lista civica)
Sindaco

Seborga è gemellata con:

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni, Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.
  5. ^ Fonte dal sito Confedilizia.it Archiviato il 20 maggio 2011 in Internet Archive.
  6. ^ Alliez: Histoire du monastère de Lérins, Volume 2, p. 45. Questo autore, come già il Gioffredo fin dal XVII secolo, e attualmente la totalità degli studi accademici, non ritiene possibile la datazione del 954. Infatti, oltre gli anacronismi contenuti nella copia del documento, nel cartulario di Lerino - risalente alla metà del XII secolo - non vi è traccia del presunto documento del 954. Si veda, ad esempio, Romeo Pavoni, La frammentazione politica del Comitato di Ventimiglia in Le Comté de Vintimille et la famille comtale, Colloque des 11 et 12 octobre 1997, Menton, Mentone, Société d'art et d'histoire du Mentonnais, 1998, pp. 99 - 130, p. 100: "Poiché anteriormente al 1177 nessun Guido compare tra i conti di Ventimiglia se non quello del celebre falso del 954 e Guido Guerra, non può trattarsi che di quest'ultimo". Cioè l'autore della donazione di Seborga a Lerino risulterebbe in realtà il conte Guido vissuto tra il 1105 e il 1167 circa. Da ultimo si veda Laurent Ripart, L'identité lérinienne au miroir de l'un de ses prieurés : la pseudo-donation du marquis Guy à Saint-Michel de Vintimille, in Lérins, une île saint de l'Antiquité au Moyen Age, monachisme lérinien, 'Actes du colloque de Nice-Lérins', a cura di Y. Codou et M. Lauwers, Turnhout, Brepols, 2010, p. 545-559.
  7. ^ Alliez, Histoire, 2, allegato X, p. 477. Il primo ad essere titolato come marchese di Monferrato fu Ranieri I del Monferrato nel 1111; la contea di Savoia sorse con Umberto I Biancamano (980-1048), considerato il capostipite della dinastia sabauda in quanto primo personaggio storico definito “Conte“, in un documento del 1003 dal vescovo Oddone di Belley; Ottone I di Sassonia nel 954 fu soltanto re dei Franchi Orientali.
  8. ^ La donazione di Guido conte di Ventimiglia è citata, senza specificarne la data in cui avvenne; il regesto del documento del 13 luglio 1177 è consultabile nel sito istituzionale degli Archives Départementales des Alpes-Maritimes, p. 312: http://www.cg06.fr/cms/cg06/upload/decouvrir-les-am/fr/files/instrurecherche_turin-09.pdf : MAZZO 2 FASCICOLO 4 ORIGINALE, e Transonto della Sentenza proferta dal Vescovo, e Consoli di Vintimiglia sovra Le diferenze vertenti tra L'Abbate del Monastero di S.t Onorato di Lerino, et Li Sindici della Città di Vintimiglia per Causa del Castello della Seborga, giurisdizione, e Confini d'esso Luogo delli 13 luglio 1177
  9. ^ Primo Giovanni Embriaco, Vescovi e signori: la Chiesa albenganese dal declino dell'autorità regia all'egemonia genovese : secoli XI-XIII, Bordighera Istituto internazionale di studi liguri, sezione Ingauna, 2004, p. 86.
  10. ^ Alcuni autori riportano come data della sentenza il 13 luglio del 1173 (Cfr. Andrea Gandolfo,La provincia di Imperia: storia, arti, tradizioni, Volume 1)
  11. ^ Cais di Pierlas 1884, p. 125.
  12. ^ Jansen, pp. 32-33.
  13. ^ Laurent Ripart: L’identité Lérinienne au miroir de L’un de ses prieurés : La pseudo-donation du marquis Guy à Saint-MicheL de Vintimille, in Lérins, une Île sainte de l’Antiquité au Moyen Âge, 2009
  14. ^ a b c Maurice Cammarano, Corpus Luiginorum, p. 291.
  15. ^ Storia del regno di Vittorio Amedeo II, di Domenico Carutti (barone di Cantogno), 1863
  16. ^ Décret du 15 Messidor an XIII, Bulletin des lois vol. 37, p. 84
  17. ^ Atlante delle Stragi Naziste e Fasciste in Italia - Seborga, 09.09.1944
  18. ^ (EN) James Minahan, Encyclopedia of the Stateless Nations, Volume 4 S-Z, Greenwood Publishing Group, 2002, ISBN 978-0-313-32384-3, pag 1696
  19. ^ Storia del principato, sito ufficiale
  20. ^ L’addio al principe Giorgio sarà cremato a Nizza, su Il Secolo XIX, 25 novembre 2009. URL consultato il 20 ottobre 2022 (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2012).
  21. ^ Il Giornale 25 aprile 2010
  22. ^ E’ Nina la nuova principessa di Seborga, La Stampa, 10 novembre 2019
  23. ^ Le monete del Principato sempre piu' ambite dai collezionisti Scatta la caccia ai <Luigini> Un lungo articolo del <World Collections News> parla della nuova valuta emessa nei mesi scorsi. Caratteristiche dei <pezzi>. In arrivo le banconote, su La Stampa.it, 4 giugno 1995, p. 5. URL consultato il 20 ottobre 2022 (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2012).
  24. ^ La principessa s'arrende: Seborga all'Italia, articolo del Corriere della Sera, del 12 giugno 2006
  25. ^ a b c Fonte dal sito Araldica Civica.it, su araldicacivica.it. URL consultato il 6 novembre 2011.
  26. ^ a b c d Fonte dal libro di Enzo Bernardini, Villaggi di Pietra. Viaggio nell'entroterra della Riviera dei Fiori, San Mauro (TO), Tipografia Stige, 2002.
  27. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  28. ^ Cittadini stranieri residenti secondo i dati Istat del 31-12-2019, su demo.istat.it. URL consultato l'8 aprile 2021.
  29. ^ Fonte dallo statuto comunale di Bajardo, su comunebajardo.it. URL consultato il 6 febbraio 2018.
  30. ^ Comune di Seborga (IM) - Bandiere arancioni, su bandierearancioni.it. URL consultato il 7 febbraio 2018.
  31. ^ Comune di Seborga (IM) - Borghi più belli d'Italia, su borghipiubelliditalia.it. URL consultato il 7 febbraio 2018.
  32. ^ Deceduto durante la carica amministrativa
  33. ^ Subentra con Decreto del Presidente della Repubblica del 19 dicembre 1996 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 9 del 13 gennaio 1997

Voci correlate

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