Cuasso al Monte
Cuasso al Monte comune | |
---|---|
Il castello di Cuasso in un’incisione di Giuseppe Elena (1835) | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Varese |
Amministrazione | |
Sindaco | Loredana Bonora (lista civica INCOMUNE) dal 12/10/2021 - 1º mandato |
Territorio | |
Coordinate | 45°54′32.61″N 8°52′02.99″E |
Altitudine | 537 m s.l.m. |
Superficie | 16,18 km² |
Abitanti | 3 560[1] (31-12-2020) |
Densità | 220,02 ab./km² |
Frazioni | Alpe Tedesco, Borgnana, Cavagnano, Cuasso al Lago, Cuasso al Piano, Cuasso al Monte (sede comunale), Villaggio Siba (San Salvatore), Imborgnana (Mondo Nuovo) |
Comuni confinanti | Arcisate, Besano, Bisuschio, Brusimpiano, Cugliate-Fabiasco, Marchirolo, Marzio, Porto Ceresio, Valganna |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 21050 |
Prefisso | 0332 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 012058 |
Cod. catastale | D192 |
Targa | VA |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 778 GG[3] |
Nome abitanti | cuassesi |
Patrono | sant'Ambrogio |
Giorno festivo | 7 dicembre |
Cartografia | |
Posizione del comune di Cuasso al Monte nella provincia di Varese | |
Sito istituzionale | |
Cuasso al Monte (Coàss in dialetto varesotto[4]) è un comune italiano di 3 560 abitanti[1] della provincia di Varese in Lombardia.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Alla visita di San Carlo Borromeo del 1574 vi erano 30 focolari con 167 abitanti in Cuasso al Monte e 33 focolari con 176 abitanti in Cuasso al Piano. Questi aumentarono rispettivamente a 622 e 416 nel 1687 alla visita di Federico Visconti.[5] Al 1751 queste due località possedevano due strutture amministrative separate[5] ed il territorio era infeudato al conte Giulio Visconti Borromeo Arese.[5] Il paese era governato da un podestà, risiedente nella capo-pieve Arcisate, e da un sindaco/cancelliere che abitava nel paese.[5]
In base all'editto del 10 giugno 1757 le due località vennero unificate nel comune di Cuasso al Monte e al Piano.[6] Sotto lo stesso nome entrò a far parte della provincia austriaca di Gallarate, poi Varese, il 26 settembre 1786[6], per poi passare alla provincia di Milano nel 1791.[6] Questo comune aveva la particolarità di essere governato da tre sindaci,[5] eletti nelle piazze del paese ogni 3 anni,[5] che erano a capo dell'amministrazione e della vigilanza e giustizia.[5]
Al 1805 il comune ospitava 1219 abitanti.[7]
Nel 1807 avvenne l'aggregazione con il comune di Porto, portando alla creazione del comune di Cuasso,[7] unione cancellata pochi anni dopo.[7]
Inserito nel distretto XIX di Arcisate (12 febbraio 1816)[8], il 19 marzo 1821, con dispaccio governativo numero 5628/702[8], nel comune fu eletto il primo consiglio comunale.[8] Viene decisivamente anche instituito il nome Cuasso al Monte, che rimane anche oggi.[8]
Al 23 giugno 1853 nel comune di Cuasso al Monte abitavano 1499 persone.[8]
Sotto il Regno di Sardegna, con la legge del 23 ottobre 1859,[9] il comune, che allora ospitava 1641 abitanti ed era retto da un consiglio con 15 consiglieri e 2 membri di giunta, fu ammesso nel II° mandamento di Arcisate nel Circondario II di Varese della Provincia di Como.[9]
All'Unità d'Italia nel 1861 vi abitavano circa 1528 persone,[9] governate da un sindaco con giunta e consiglio, rimanendo sempre nello stesso mandamento e circondario.[9] La popolazione crebbe fino alle 2378 unità al 1971.[9]
Il 5 marzo 1985, con delibera comunale, il rione San Pietro fu distaccato da Cuasso e aggregato al comune di Porto Ceresio.[10]
Origini del nome
[modifica | modifica wikitesto]Il nome del paese deriverebbe, secondo alcune ipotesi, da Locus Cuvaxi ("luogo del covo"), comparso nel XIII secolo; tuttavia il toponimo Cuasso, secondo altri, questa ipotesi non di traduzione non avrebbe un particolare senso; la parola "Covo" in latino viene resa semplicemente con Covum. Secondo altre ipotesi, deriverebbe invece da una crasi tra la parola latina covum ("covo") e quella germanica, ma latinizzata, Sachsum-i ("Spada-Sassone"), secondo una forma tarda di declinazione latina, dove al classico Saxo-onis è subentrata la forma radicale germanica Sachs-i. In base a tal lemma, che è attestato nell'alto tedesco antico, l'evoluzione corretta sarebbe da Locus Covi Sachsi ("luogo del covo della spada/dei Sassoni"), utilizzando una sineddoche per riferirsi ad una struttura militare come il castello. E' da notare la similitudine con altri diffusi toponimi e idronimi del Nord Italia quali Coazze, Coazzolo, Quazzola, Guazzora, presumibilmente tutti accomunati dalla presenza di acque correnti.
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma e il gonfalone sono stati adottati con delibera del consiglio comunale n. 95 del 7 giugno 1990[11] e concessi con decreto del presidente della Repubblica del 20 ottobre 1990.[12]
Il gonfalone è un drappo rettangolare di rosso.
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Il comune, posto ai piedi del Monte Piambello, quasi dirimpettaio a Besano, si estende su una superficie di circa 16,43 km² (è tra i comuni più estesi della provincia di Varese, con altitudini ricomprese fra 274 e i 1129 metri s.l.m., ossia con un'escursione altimetrica complessiva di 855 metri). Il territorio comunale è separato da una sottile striscia di terra dal Lago di Lugano.
Idrografia
[modifica | modifica wikitesto]Da un punto di vista idrico, il territorio comunale è parte del bacino idrografico principale del Lago Maggiore e del bacino secondario del Lago di Lugano. I corsi d'acqua di Cuasso al Monte sono[13]:
- il torrente Valle Cavallizza, che scende dal versante orientale del monte Piambello e del Poncione di Ganna, defluendo poi verso est e confluendo nel torrente Valle Brivio. Dopo la confluenza, il nome cambia in torrente Bolletta o San Pietro. Si getta poi nel Lago di Lugano. Ha i seguenti affluenti: Cavallizza, valle della Marenna, Valle Cantivada, Valle Fanchetto, Valletta del Fo, Vallaccio del Fo, Valle Bossero-Spino, Valle Vampira, Valle Tassera, Valle San Giovanni, Valle Molino.
- il torrente Valle Murante, che, di modeste dimensioni, ha i seguenti affluenti: Valle Froda, Valle Pasquè, Valle Cantivada, Torrente Valle Gerosa e un affluente che proviene dalla piana di Cavagnano.
- il torrente Valle Borsago, che si compone di due affluenti: il torrente Valle Valletta e l'altro non identificato con un nome.
- il fosso Reporiora, alimentato dal Rio Vallone e da altri immissari minori.
Clima
[modifica | modifica wikitesto]Il clima del comune di Cuasso al Monte è quello tipico delle Prealpi lombarde, con inverni secchi, primavere e autunni molto piovosi e estati miti. Molto frequenti sono le nevicate in dicembre e gennaio, mentre febbraio è più spesso ventoso. La zona di Cuasso al Monte è una delle aree con precipitazioni più elevate della Regione Lombardia, con 99 giorni medi di pioggia per anno.
Geografia antropica
[modifica | modifica wikitesto]Il territorio è costituito dalle frazioni di Cuasso al Monte (sede comunale), Cuasso al Piano, Cavagnano e Borgnana e dalle località minori di Villaggio SIBA (o Zotte San Salvatore), Imborgnana (o Mondo Nuovo), Alpe Tedesco e Cuasso al Lago (o Messegué). Vi sono inoltre zone che non sono considerate né fraziono né località effettive, come quella dove giace ora l'ospedale di Cuasso al Monte, chiamata Deserto di Cuasso. Tutti i centri sono caratterizzati dalla presenza di edifici costruiti con la pietra locale dal caratteristico colore rosato.[14]
Frazioni
[modifica | modifica wikitesto]Cuasso al Monte
[modifica | modifica wikitesto]La località di Cuasso al Monte è costituita in gran parte dal suo centro storico, nel quale possiamo trovare la Chiesa Parrocchiale di Sant'Ambrogio,[15] la Cappella funeraria del Padre Giovanni Damasceno,[15] Palazzo Sabajno con la relativa chiesa della Santa Famiglia,[16] il cimitero della frazione ed il palazzo comunale. Ospita all'incirca 500 abitanti, ed il suo Santo Patrono è Sant'Ambrogio.
Cuasso al Piano è la frazione più estesa e popolosa del comune, dando casa a circa 1700 abitanti. Il suo centro storico è caratterizzato dalla distinzione tra la parte alta, le Case di Sopra (Ca' dan Zura), e la parte bassa, le Case di Sotto (Ca' dan Zott). In questa frazione troviamo la chiesa parrocchiale di Sant'Antonio Abate,[17] l'antica chiesa di San Giacomo[18] e l'oratorio di Santa Maria nei campi (comunemente conosciuto come chiesa di Madonna in Campagna).[19]
Cavagnano
[modifica | modifica wikitesto]Cavagnano ospita all'incirca 600 persone ed è la seconda frazione per popolazione. Il centro storico vanta la chiesa parrocchiale dei Santi Giuseppe e Anna,[20] Santi Patroni del paese, e, nonostante il dislivello del terreno, l'espansione del conglomerato è avanzata pressoché inarrestata, fino al raggiungimento delle dimensioni attuali. Nella frazione c'è una palude, conosciuta come "torbiera di Cavagnano" perché anticamente luogo di estrazione della torba. Ora è circondata da un percorso vita, che passa anche vicino a storiche cave. Da Cavagnano parte uno dei sentieri che conduce alla cascate del fiume Cavallizza ed alle omonime miniere, chiuse ed abbandonate. Vi è inoltre la chiesa di San Michele.[21]
Borgnana
[modifica | modifica wikitesto]La caratteristica principale di Borgnana è il suo centro storico, un ammasso di intricate vie e viuzze ed edifici, risalenti anche al Medioevo per via del loro basamento costruito con metodologia a spiga di grano. Qui abitano circa 300 persone. L'interno del paese nasconde una cappelletta dedicata alla Madonna, rovinata ma in stato conservativo discreto; vi è, inoltre, un'edicola dedicata alla Beata Vergine di Caravaggio, costruita in occasione del Centenario dell'omonima celebrazione del paese. Giace su un colle la chiesa dell'Immacolata, o della Madonna dell'Oro, o dei "pumitt"[22] (soprannome dei borgnanesi).
Località
[modifica | modifica wikitesto]Villaggio Siba (o Zotte San Salvatore)
[modifica | modifica wikitesto]Il villaggio "Siba", acronimo che sta per Società Immobiliare Basaglia A., è una piccola località che sovrasta Cuasso al Piano. Ospita circa 120 abitanti. Nel punto più a sud della località troviamo la chiesa di San Salvatore,[23] piccolo edificio in stile barocco, affacciata sull'intera Valceresio.
Imborgnana (o Mondo Nuovo)
[modifica | modifica wikitesto]Imborgnana è una piccola località posta sopra Cavagnano, a 726 metri s.l.m., e vicino all'ospedale di Cuasso. Ci vivono circa 80 persone.
Alpe Tedesco
[modifica | modifica wikitesto]La località dell'Alpe Tedesco è l'ultimo conglomerato che si incontra prima di lasciare il paese ed entrare a Ganna. Si sviluppa sulla SP29 ed è composta da una manciata di edifici, tra cui un ristorante. Non presenta chiese ma solamente una cappella dedicata a Santa Rita. In questa località vivono circa 60 persone.
Cuasso al Lago (o Messegùe)
[modifica | modifica wikitesto]Nonostante ciò che il nome può suggerire, Cuasso al Lago non si trova sul lago Ceresio. E' composta da edifici piuttosto moderni e condomini. A Cuasso al Lago vivono circa 120 persone. Ha qui sede "Villa Miralago", centro specialistico che si occupa della cura di disordini alimentari.
Località minori
[modifica | modifica wikitesto]Nei boschi sopra Cavagnano, vicino ad Imborgnana, sorge l'ospedale di Cuasso al Monte, al giorno d'oggi chiuso ed abbandonato. L'area prende il nome di Deserto di Cuasso, a causa della sua lontananza dai centri urbani e l'isolazione nei boschi di faggio. Prima dell'erezione dell'ospedale fu qui costruito il Convento di Sant'Angelo.[24] Nel sedime dell'ospedale vi è la chiesa dell'Immacolata.[25]
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Architetture religiose
[modifica | modifica wikitesto]A Cuasso al Monte nel 1635 venne edificato un convento, detto il Deserto di Cuasso, per la sua posizione isolata tra boschi di faggio, affidato ai Carmelitani Scalzi. Fu soppresso nel 1978. L'antico convento ospitava anche una chiesa (o due), poi demolita per fare spazio all'ospedale che al suo interno verrà istituito dalla Croce Rossa di Milano.
La Chiesa parrocchiale di Sant'Ambrogio, costruita nel 1578, conserva un gruppo statuario ligneo rappresentante la Madonna di Caravaggio e affreschi del pittore e professore Luigi Morgari. Ha la qualità di basilica minore.[14][15]
La Chiesa di Sant'Antonio Abate è la parrocchiale di Cuasso al Piano. Fu eretta nel 1745.[14][17]
La Chiesa dei Santi Giuseppe e Anna è la parrocchiale che serve la frazione di Cavagnano. Si trova nel centro storico della frazione.[14][20]
All'interno del comprensorio del nosocomio giace la modesta e moderna Chiesa dell'Immacolata, comunemente conosciuta come chiesa dell'ospedale di Cuasso al Monte, costruita nel 1962 sotto ordine della Croce Rossa vista la crescente affluenza di degenti. Subisce intrusioni e vandalismi continui perché l'area, essendo il sanatorio chiuso, non è sorvegliata e preda d'ignoti.[14][25]
La Chiesa della Beata Vergine Immacolata, sopra a un poggio, a metà strada tra Borgnana e Cuasso al Monte, citata in documenti del 1700 con il nome di Oratorio della Madonna dell'Oro[22] (o dei Pumitt[22]), conserva all'interno l'immagine della "Madonna dei Pumitt”.[14][22]
L'oratorio di Santa Maria dei Campi, altrimenti dell'Assunta[19] (o comunemente conosciuto come chiesa di Madonna in Campagna[19]), a Cuasso al Piano, probabilmente edificato su una preesistente zona di culto romana e riedificata tra il 1675 e il 1691, mantiene al suo interno un affresco proveniente dalla prima costruzione, la "Madonna con il Bambino".[14][19]
La Chiesa di San Salvatore, nell'omonima località, è una costruzione in stile barocco.[14][23]
La Chiesa di San Giacomo è una delle più antiche chiese della zona della Valceresio. Risale al Medioevo e qui ci celebrò il Beato Manfredo Settala prima di ritirarsi sul Monte San Giorgio. Era la parrocchiale di Cuasso al Piano, prima di essere sostituita dalla più grande Chiesa di Sant'Antonio Abate.[14][18]
A Cuasso al Monte, a fianco a Palazzo Sabajno, sorge la piccola Chiesa di San Carlo Borromeo, altrimenti conosciuta come Chiesa della Sacra Famiglia, la cui costruzione fu ordinata dallo stesso San Carlo.[14][16]
Sopra Cavagnano rimane la Chiesa di San Michele, abbandonata nei boschi e piuttosto dimenticata dalla popolazione. E' di piccole dimensioni, talmente tanto che è comunemente considerata una semplice cappella. Si ritiene che intorno a essa ci fosse anticamente un cimitero.[14][21]
Camminando per il paese è impossibile non notare le innumerevoli edicole e le cappelle dedicate ai Santi. Alcuni esempi sono la cappella di Santa Rita all'Alpe Tedesco, le edicole della Beata Vergine di Caravaggio a Borgnana e Zotte San Salvatore, una cappella a Borgnana (oggetto di studio e ricerca).
Chiese scomparse
[modifica | modifica wikitesto]La chiesa dei Santi Giuseppe e Anna in Cavagnano è collocata nella posizione in cui vi era un oratorio con campanile dedicato a San Giuseppe, costruito nel 1670 e demolito nel 1887 per far spazio alla nuova parrocchiale.
A Borgnana, sul colle su cui giace la chiesa dell'Immacolata, vi era una chiesetta, poi demolita.
Nei boschi della Valle Stivione sono stati individuati i ruderi della chiesa della Madonna del "lott", altrimenti conosciuta come chiesa di San Firmino, la cui costruzione dovrebbe risalire al 1500/1600.[14][26]
Della chiesa di San Rocco non si trova traccia. Su questo edificio si hanno informazioni a partire dal 25 agosto 1574, giorno della visita dell'arcivescovo di Milano Carlo Borromeo nella zona, che ne ordinò lavori di ristrutturazione con il suo resoconto datato 10 ottobre 1574. La sua posizione attuale è sconosciuta, nonostante sia certa la vicinanza alla località di Cuasso al Monte.[14] Alcuni documenti di discussa provenienza ne accertano però la distruzione.[14]
A Cavagnano si trovavano la cappella di Santa Maria ed il "Cambitum del Campaniscee"; della prima non si ha traccia, della seconda dei ruderi.[14]
Nel rione San Pietro, ceduto al comune di Porto Ceresio nel 1985,[10] vi era l'omonima chiesa, citata in alcune visite pastorali. Dell'edificio originale non rimane nulla se non i muri, ed ora è stata convertita in abitazione. Una parete mostra una lastra di marmo con incisa la storia e le vicissitudini di questa chiesa. Ciò ne accerta la sua esistenza storica; è tuttavia oggetto di discussione se, come scritto, sia stata la prima chiesa parrocchiale della zona, in quanto la chiesa di San Giacomo in Cuasso al Piano risale a tempi più remoti.
Vi era inoltre la cappella di Santa Teresa al Deserto, demolita.[14]
Architetture civili
[modifica | modifica wikitesto]Nella frazione di Cuasso al Monte, nel centro storico del paese in zona centrale è presente palazzo Sabajno,[27] residenza signorile vacanziera dell'omonima famiglia milanese. La sua costruzione risale al 1700. Era originariamente molto decorato, con facciate dipinte con metodo trompe-œil, arredi di lusso, camini e affreschi preziosi e stupendi. Nonostante il suo valore storico e culturale è abbandonato e fatiscente. È stato soggetto a crolli e furti. Inoltre, a causa dell'umidità, molti affreschi, tra cui uno di una Madonna col Bambino che molti cuassesi ricordano, sono andati perduti.[14]
Nella località del Deserto di Cuasso sorse nel 1635 un convento dei Carmelitani Scalzi, convertito poi a moderno ospedale e centro di ricerca nel 1910 dalla Croce Rossa di Milano. Venne allargato con due nuovi padiglioni, una (o due) chiesa e numerosi altri edifici, fino a raggiungere le dimensioni attuali. È attualmente chiuso e abbandonato, preda di malintenzionati.
Architetture militari
[modifica | modifica wikitesto]Notevole è la presenza dei ruderi del Castelasc, una rocca ancora visibile, che fu parte del sistema di fortificazioni del Seprio. Questo importante castello occupa la cima di un colle tra Cuasso al Piano e Cuasso al Monte. È realizzato in porfido rosa, ancora oggi estratto ed esportato in tutto il mondo. Secondo alcuni studiosi la complessa pianta del castello è confrontabile con quella del Castello di Warkworth, sito nel Northumberland in Inghilterra.[14]
Il monumento ai Caduti nella frazione di Cuasso al Piano fu inaugurato il 24 agosto 1919, nell'attuale piazza Pedoja. Raccoglie i nomi dei caduti della prima e seconda guerra mondiale (militari, partigiani e combattenti della Repubblica Sociale Italiana).
Altri monumenti di carattere militare degni di nota sono situati nelle frazioni di Cuasso al Monte e di Cavagnano, sempre dedicati ai caduti delle frazioni nelle due guerre mondiali.
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]- 343 nel 1574
- 1040 nel 1687
- 1067 nel 1751
- 1219 nel 1805
- esperienza di unione con Porto in età napoleonica nel 1807
- 1499 nel 1853
Abitanti censiti[28]
Istruzione
[modifica | modifica wikitesto]A Cuasso al Piano è presente un asilo nido privato. In frazione Cavagnano è in corso la ristrutturazione di un immobile, che, una volta terminata, porterà all'apertura di un asilo nido statale.
Nel comune hanno sede due scuole dell'infanzia, di cui una di proprietà statale sita sulla SP29 tra Cuasso al Monte e Cavagnano, ed una paritaria a Cuasso al Piano, in piazza Pedoja, nel centro storico, ai piedi della Chiesa Parrocchiale di Sant'Antonio Abate di Cuasso al Piano.
L'Istituto Comprensivo "Don Milani" di Bisuschio ha sue succursali anche in Cuasso al Monte, con un'ampia scuola primaria nello stesso sedime della scuola materna statale ed una scuola secondaria di primo grado risalente agli anni '70 a Cuasso al Piano. Queste scuole sono definite molto funzionanti ed ottime nell'istruzione.
Religione
[modifica | modifica wikitesto]La religione più praticata, anzi l'unica, è la religione cristiana cattolica.
In totale, il territorio di Cuasso al Monte conta 10 chiese suddivise in 3 parrocchie (eccetto la chiesa dell'Immacolata all'Ospedale di Cuasso al Monte perché parrocchia di delegazione arcivescovile), che sono quella di Cuasso al Monte (Sant'Ambrogio)[29], Cuasso al Piano (Sant'Antonio Abate)[30] e Cavagnano (Santi Giuseppe e Anna)[31].
Le prime chiese del paese furono la Chiesa di San Dionigi e la Chiesa di Sant'Ambrogio (attuale patrono del paese), entrambe contenute nelle mura del castello. Sono, con quasi definitiva certezza, le più antiche chiese della Valceresio. Durante la sua visita pastorale, San Carlo Borromeo notò in che stato versavano. Erano piuttosto fatiscenti, perciò egli stesso decise la loro demolizione e le sconsacrò. Al giorno d'oggi rimangono solo alcuni ruderi all'interno delle mura. La più riconoscibile tra le due è quella di San Dionigi, che presenta ancora la torre campanaria. Le rocce recuperate dalla demolizione furono usate per erigere il campanile della chiesa parrocchiale di Sant'Ambrogio di Cuasso al Monte.[14][15]
Come già menzionato, il paese ospitò il convento dei Carmelitani Scalzi nel Deserto di Cuasso dal 1635 al 1798, che ebbe numerosi indirizzi dopo la sua soppressione. Al giorno d'oggi vi giace l'abbandonato ospedale di Cuasso al Monte.[14]
In giro per il comune vi sono moltissime altre cappelle ed edicole. Gli edifici religiosi sono stati recentemente riportati negli interni agli arredi e paramenti antichi tradizionali grazie all’opera del canonico don Nicolò Casoni, parroco del paese dal 2011 al 2021. Con quest'ultimo sacerdote le tre parrocchie di Cuasso e quella di Brusimpiano entrarono in unione, da cui l'ultima si distaccò nel 2021.
Le tre parrocchie di Cuasso fanno parte della comunità pastorale "7UP Valceresio"[32], che sta per 7 (dal numero di parrocchie interessate) Unità Pastorale Valceresio, formata dalle suddette tre, dalle due parrocchie di Bisuschio e Pogliana, da quella di Porto Ceresio e da quella di Besano.[33] L'attuale parroco dal 2023 è don Marco Usuelli[34], risiedente in Bisuschio, il cui arrivo ha comportato la nascita dell'unità pastorale; il vicario parrocchiale, nonché sacerdote celebrante a tutti gli effetti, è don Franco Gemolo Bonatti[35] (già parroco dal 2021 al 2023), che risiede nella casa parrocchiale di Cuasso al Monte.
Il beato Manfredo Settala sacerdote ed eremita († 27 gennaio 1217), che apparteneva all'antica famiglia milanese dei Settala, alla fine del XII secolo fu parroco della parrocchia di Cuasso, che allora comprendeva le attuali parrocchie di Cuasso al Piano, Cuasso al Monte, Brusimpiano, Porto Ceresio e Besano, nella diocesi di Milano. Richiamato alla vita eremitica, lasciò la cura pastorale e si ritirò sulle alture del monte San Giorgio, la solitaria montagna incuneata tra i bracci meridionali del lago Ceresio.[14]
Cimiteri
[modifica | modifica wikitesto]Nel comune vi sono tre cimiteri, situati nelle tre maggiori frazioni.
Sanità
[modifica | modifica wikitesto]Nella frazione di Cuasso al Lago è presente "Villa Miralago", eccellente e rinomato centro lombardo per la cura dei disordini alimentari, come bulimia e anoressia nervosa.[36]
La località di Imborgnana vanta l'edificio "Villa Helios", ex-clinica privata femminile in mano a suore, ad oggi convertita in condominio residenziale.
Nella stessa frazione è presenta la Comunità Sorriso per ragazzi ed adulti con disabilità.[37]
Cuasso al Monte è sede dell'omonimo ospedale, altrimenti chiamato Sanatorio Duca d'Aosta, specializzato in riabilitazione post traumi e fa parte dell'Azienda Ospedaliera Ospedale del Circolo Fondazione Macchi di Varese, tuttora chiuso ed abbandonato ma in attesa di ristrutturazione e riapertura.
Ospedale di Cuasso al Monte
[modifica | modifica wikitesto]Il Sanatorio Duca d'Aosta inizia le sue operazioni nel 1918 nello stabile che anticamente era un convento carmelitano. Convertito dalla Croce Rossa di Milano in ospedale e ottimo centro di ricerca, in quell'anno accoglie pazienti uomini malati solitamente di malattie polmonari e respiratorie come la tubercolosi. Venne ampliato nel 1920 e ancora nel 1964, fino a raggiungere le dimensioni attuali. L'ospedale è formato da tre padiglioni collegati da passaggi, uno dei quali costruito nel convento, che gli fanno raggiungere un elevato numero di posti letto (400). Il complesso ospita la Chiesa dell'Immacolata, costruita nel 1962. Da anni è chiuso e abbandonato, preda di vandali e piromani.
Economia
[modifica | modifica wikitesto]Il territorio è interessato dall'estrazione del porfido rosso, oggetto di cavatura e lavorazione fino dal 1880.[14][38][39]
Porfido rosso
[modifica | modifica wikitesto]Il porfido rosso cuassese è un materiale unico in Europa per colore, durezza e resistenza agli agenti atmosferici, molto utilizzato nelle pavimentazioni naturali (il famoso "sampietrino" rosso).[38] Nel comune erano attive numerose cave, come quella Bianchi e Mantegazza. Attualmente l'unica ancora funzionante è la cava Bonomi, nata negli anni '50 e gestita a conduzione famigliare da 2 generazioni.[39]
La funzione primaria di queste attività estrattive di porfido rosso, caratterizzate dalla loro gestione famigliare, era quella di fornire agli abitanti del luogo un valido materiale da costruzione[40] per realizzare muri di sostegno, divisori e di terrazzamento. Oggi il porfido di Cuasso viene esportato nella penisola italiana, in Austria, Germania, Paesi Bassi e Svizzera, trovando applicazione in architettura come materiale da pavimentazione, rivestimento e finitura architettonica.
Infrastrutture
[modifica | modifica wikitesto]Trasporti
[modifica | modifica wikitesto]Nel territorio del comune passano pochi metri dei binari della ferrovia Porto Ceresio - Milano Porta Garibaldi (nel tratto Porto Ceresio - Varese). Non è servito da alcuna stazione ferroviaria. La stazione più vicina, e a cui fa riferimento anche il comune di Besano, anch'esso sprovvisto di fermata, è quella di Porto Ceresio, capolinea della ferrovia precedentemente menzionata. L'idea di costruire una stazione a servizio di Cuasso e di Besano in località Ginaga del secondo comune si era presentata in occasione dei lavori di ripristino della ferrovia Porto Ceresio - Varese nel periodo 2016 - 2017,[41] ma fu decretata impossibile ed irrealizzabile e venne scartata in breve tempo.[42]
Il comune è collegato con Varese ed i comuni vicini da autobus di Autolinee Varesine (CTPI).[43] Vi transita la Linea Extraurbana N06 Varese - Cuasso al Monte,[44] che, partendo dalla stazione Nord FN del capoluogo di provincia, raggiunge Cuasso al Piano o Cavagnano o l'ospedale di Cuasso (a seconda dell'orario) passando per Induno Olona, Arcisate e Bisuschio. Ha cadenza oraria.
Cultura
[modifica | modifica wikitesto]Il Corpo Bandistico San Giuseppe di Cavagnano allieta il paese con la sua musica dal 1903, anno di fondazione, che al giorno d'oggi accoglie 25 musicisti. Si originò nella frazione di Cavagnano, da cui prese il simbolo, ovvero il giglio. All'epoca l'intera Cuasso ospitava tre associazioni musicali, una per ogni frazione maggiore (Cuasso al Piano con la "Filarmonica Puccini", Cavagnano con il "Corpo Bandistico San Giuseppe" e Cuasso al Monte). In seguito alle due guerre mondiali tutti i musicisti confluirono in quella cavagnanese per formare la banda che ancora oggi opera.
Di recente ristrutturazione e riapertura, il Nuovo Teatro di Cuasso al Monte è una struttura teatrale appena fuori il centro storico di Cuasso al Monte.
A Cuasso al Piano, nel sedime delle scuole medie, è presente la biblioteca comunale, raggiungibile a piedi da un sentiero. Ospita più di 10.000 volumi e contiene anche importanti documenti, provenienti anche in parte dalla donazione del signor Grignaschi e famiglia.[14] Nella biblioteca ha sede il Circolo Storico Culturale Cuassese, gruppo di studiosi ed appassionati al territorio cuassese ed alla sua storia.[45]
Da 70 anni la Pro Loco Cuasso si occupa di valorizzare il paese attraverso l'organizzazione di manifestazioni. Nacque il 23 gennaio del 1954 con sede a Villa Elena a Cuasso al Piano, vicino all'attuale chiesa di Sant'Antonio Abate. Per superare il "campanilismo" che ha sempre caratterizzato il comune, gli eventi si tengono sempre in frazioni diverse, per evitare di fare preferenze tra i borghi. Al giorno d'oggi conta un centinaio di membri e ha sede al Nuovo Teatro di Cuasso al Monte.
Folklore
[modifica | modifica wikitesto]Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Qui di seguito sono riportati i risultati delle elezioni comunali dal 1995 all'attualità.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
23 aprile 1995 | 1999 | Valerio Bini | lista civica di centrosinistra | sindaco | |
13 giugno 1999 | 2004 | Francesco Ziliani | lista civica | sindaco | |
13 giugno 2004 | 2009 | Francesco Ziliani | lista civica | sindaco | |
7 giugno 2009 | 2014 | Massimo Cesaro | PDL - Lega Nord | sindaco | |
25 maggio 2014 | 6 agosto 2015 | Paola Martinelli | lista civica "Io Scelgo Cuasso" | sindaco | decaduto per crisi di maggioranza |
6 agosto 2015 | 5 giugno 2016 | Angelo Caccavone | commissario prefettizio | ||
5 giugno 2016 | 2021 | Francesco Ziliani | lista civica "Cuasso Viva" | sindaco | |
4 ottobre 2021 | in carica | Loredana Bonora | lista civica "Incomune" | sindaco |
Sport
[modifica | modifica wikitesto]La squadra di calcio comunale è la "F.C. Cuassese 1965", con sede allo stadio comunale R. Morini.[46]
Ha sede nella frazione di Cuasso al Piano l'Unione Sportiva Cuassese, da cui dipendono la società sportiva "Real Cuasso" di calcio a 7, che ha disputato campionati dilettantistici regionali, e la "Cuassese Basket" di pallacanestro. Un tempo l'Unione sportiva gestiva anche le squadre di calcio femminile, pallavolo e altre, poi disciolte.
Nella stessa località sorge la palestra polifunzionale comunale "PalaCuasso", dove si tengono numerosi corsi del CSI di Bisuschio [47] e si disputano le partite di pallavolo della stessa associazione sportiva bisuschiese e della squadra di basket cuassese. Essendo in collegamento all'annesso edificio scolastico è utilizzata dagli scolari delle scuole medie.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2020.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 241, ISBN 88-11-30500-4.
- ^ a b c d e f g Comune di Cuasso al Monte, sec. XIV - 1757 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, su www.lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 16 dicembre 2024.
- ^ a b c Comune di Cuasso al Monte e al Piano, 1757 - 1797 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, su www.lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 16 dicembre 2024.
- ^ a b c Comune di Cuasso al Monte e al Piano, 1798 - 1812 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, su www.lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 16 dicembre 2024.
- ^ a b c d e Comune di Cuasso al Monte, 1816 - 1859 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, su www.lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 16 dicembre 2024.
- ^ a b c d e Comune di Cuasso al Monte, 1859 - [1971] – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, su www.lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 16 dicembre 2024.
- ^ a b L.R. Lombardia n. 10 del 14-2-1985, su elesh.it.
- ^ Comune di Cuasso al Monte – (VA), su araldicacivica.it. URL consultato il 6 dicembre 2023.
- ^ Cuasso al Monte, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 6 dicembre 2023.
- ^ Studio Geologico a supporto del PRG, CONGEO, 2002
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w Scuola media di Cuasso al Monte, L'educazione ambientale tra scuola media e territorio di Cuasso al Monte ...l'educazione ambientale non si insegna ma si...fa!, 2004.
- ^ a b c d Chiesa di Sant'Ambrogio, su Benvenuti su upportobesano!. URL consultato l'8 novembre 2024.
- ^ a b Chiesa di San Carlo Borromeo, su Benvenuti su upportobesano!. URL consultato l'8 novembre 2024.
- ^ a b Chiesa di Sant'Antonio Abate, su Benvenuti su upportobesano!. URL consultato l'8 novembre 2024.
- ^ a b Andate a seguire la pagina Facebook del gruppo di volontari! ➡️, su Benvenuti su upportobesano!. URL consultato l'8 novembre 2024.
- ^ a b c d Chiesa di Madonna in Campagna, su Benvenuti su upportobesano!. URL consultato l'8 novembre 2024.
- ^ a b Chiesa dei Santi Giuseppe ed Anna, su Benvenuti su upportobesano!. URL consultato l'8 novembre 2024.
- ^ a b Chiesa di San Michele, su Benvenuti su upportobesano!. URL consultato l'8 novembre 2024.
- ^ a b c d Chiesa della Beata Vergine Immacolata (o dei Pumitt, o dell'Oro), su Benvenuti su upportobesano!. URL consultato l'8 novembre 2024.
- ^ a b Chiesa di San Salvatore, su Benvenuti su upportobesano!. URL consultato l'8 novembre 2024.
- ^ Ex Convento Deserto, su UPEL Italia. URL consultato il 13 dicembre 2024.
- ^ a b Chiesa dell'Ospedale (o dell'Immacolata), su Benvenuti su upportobesano!. URL consultato l'8 novembre 2024.
- ^ Chiesa della Madonna del Lott (o San Firmino), su Benvenuti su upportobesano!. URL consultato l'8 novembre 2024.
- ^ Palazzo Sabajno, su UPEL Italia. URL consultato il 13 dicembre 2024.
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it. - ^ Parrocchia di Sant'Ambrogio, 1574 - [1989] – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, su www.lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 13 dicembre 2024.
- ^ Parrocchia di Sant'Antonio abate, sec. XVI - [1989] – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, su www.lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 13 dicembre 2024.
- ^ Parrocchia dei Santi Giuseppe e Anna, 1900 - [1989] – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, su www.lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 13 dicembre 2024.
- ^ Benvenuti sul sito Ufficiale dell'Unità Pastorale 7UP, su Benvenuti su upportobesano!. URL consultato il 16 dicembre 2024.
- ^ Mariangela Gerletti, La Valceresio saluta don Adriano e accoglie don Marco Usuelli, su VareseNews, 3 settembre 2023. URL consultato il 16 dicembre 2024.
- ^ Don Marco, su Benvenuti su upportobesano!. URL consultato il 16 dicembre 2024.
- ^ Don Franco, su Benvenuti su upportobesano!. URL consultato il 16 dicembre 2024.
- ^ Villa Miralago – Centro per i disturbi alimentari, su villamiralago.it. URL consultato il 13 dicembre 2024.
- ^ Il SORRISO – Gruppo Agape O.D.V., su comunitailsorriso.it. URL consultato il 13 dicembre 2024.
- ^ a b Porfido Rosa, su Cave Bonomi. URL consultato il 9 novembre 2024.
- ^ a b Azienda, su Cave Bonomi. URL consultato il 9 novembre 2024.
- ^ Storia, su Cave Bonomi. URL consultato il 9 novembre 2024.
- ^ Mariangela Gerletti, Ferrovia Varese-Porto Ceresio: sono partiti i lavori, su VareseNews, 14 settembre 2016. URL consultato il 22 dicembre 2024.
- ^ Tomaso Bassani, La storia dell'Arcisate Stabio dopo 8 anni di cantiere, su VareseNews, 30 novembre 2017. URL consultato il 22 dicembre 2024.
- ^ Biglietteria CTPI - LINEEEXTRAURBANE, su www.ctpi.it. URL consultato il 22 dicembre 2024.
- ^ CTPI mappa extraurbana (PDF), su autolineevaresine.it.
- ^ Tommaso Guidotti, Il circolo storico culturale cuassese presenta la rivista "Cuvaxi", su VareseNews, 26 novembre 2024. URL consultato il 14 dicembre 2024.
- ^ FC CUASSESE 1965 - Homepage, su www.fccuassese1965.sistemacalcio.com. URL consultato il 16 dicembre 2024.
- ^ www.csibisuschio.it, https://www.csibisuschio.it/ . URL consultato il 9 novembre 2024.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]Luciano Vaccaro, Giuseppe Chiesi, Fabrizio Panzera, Terre del Ticino. Diocesi di Lugano, Editrice La Scuola, Brescia 2003.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Cuasso al Monte
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.cuassoalmonte.va.it.
- Cuasso al Mónte, su sapere.it, De Agostini.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 237491017 |
---|